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Ma non è chiaro che l'Iran è un pericolo 30/08/2007
Un commento all'articolo di Alessandra Farkas qui riportato:

http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=999920&sez=110&id=21755

Gentile Sig.na Farkas,
 
Che l' Iran sia un serio pericolo e che Ackmadinejad sia un pericolo per il suo stesso popolo e per il mondo intero, è chiaro ed è un dato ampliamente riconosciuto e dimostrato. L' Iran e' guidato da poteri assoluti e teocratici che non conoscono le parole pace, libertà e pietà. E' un potere spietato e disgraziato che lapida, impicca e uccide giornalisti, giovani, oppositori, donne e bambini. Il suo potere è fondato sul petrolio che purtroppo ha ubriacato il mondo e che lo stà distruggendo con l' inquinamento, quasi fosse una punizione.
 
Paragonare l' establishment USA ad Mahmoud Ahmadinejad è un ingiustizia ed una pirateria intellettuale. Gli USA hanno fondato e mantengono una democrazia , mentre il fondamentalista Ahmadinejad crede solo nella guerra e nella distruzione. 
 
Criticare la politica USA in medio oriente è qualche volta giusto e lecito, sicuramente fanno tanti errori anche loro. Ma guardiamo anche in direzioni opposte, guardiamo agli interessi Russi ed alle loro azioni nel Medio Oriente. I Russi di Putin sono responsabili dell' incremento delle tensioni nell' area. Hanno causato attriti gravissimi tra Siria ed Israele, solo per poi vendere nuove armi alla Siria.
 
Israele vuole solo sopravvivere e vuole la pace. Ma è uno stato isolato, ed è sempre minacciato dai fondamentalisti e delinquenti di turno. In passato Nasser dall' Egitto, poi Gheddafi dalla Libia, poi Saddam dall' Iraq, ed ora e più forte che mai Ahmadinejad dall' Iran. E la cosa più triste è che queste nazioni con il loro lurido petrolio riescono a corrompere il  mondo ed armarsi sempre più. In passato hanno cercato , unendosi , di distruggere Israele ed hanno perso. Se fossi in loro non sfiderei la fortuna e la sorte un altra volta. Meglio  sperare nella pace ed inseguirla con tutte le forze possibili, il confronto armato è distruttivo.
 
Michael Levi

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