Una lettera inviata al direttore del GIORNALE sull'articolo presente a questo link :
Caro Direttore,
ho letto con interesse l’articolo relativo all’intervento della signora Bat Ye’or.
Sebbene lo condivida mi permetterei di fare alcune osservazioni.
1. La moschea a Colle Val d’Elsa. Bat Ye’or fa osservare che si costruisce alacremente una moschea per ottomila persone, quando in zona ce ne sono meno di duecento musulmani. Giustamente ha detto “per ora”. Infatti chi mi dice che non ci sia un disegno, abbastanza palese e per niente occulto per aiutare a islamizzare l’Italia? Ho letto in un giornale che nel nuovo partito che si va formando sarà ammessa l’iscrizione degli extra-comunitari. Ciò significa che quel partito, pur di camminare, è disposto anche a raccattare quei voti. Ma per averli dovrà anche candidare gli extra- comunitari a cariche pubbliche, come ad esempio consigliere comunale o provinciale, o sindaco, ecc. Cosa succederà quando uno o più extra-comunitari cominceranno a gestire le amministrazioni pubbliche? Ai lettori la risposta!
2. Dhimmitudine. La signora Bat Ye’or illustra questo neologismo dicendo che «dhimmi» erano definiti i cristiani e gli ebrei che dal VII secolo erano stati obbligati alla regola musulmana, al tributo. Ma i «dhimmi», per dover pagare il tributo dovevano conservare la volontà di praticare la loro religione. Però chi diventava musulmano era esente da quel tributo. In realtà la politica filo araba dell’Europa non è motivata né dal politically correct, né da complessi di colpa coloniali, né da servilismo o da qualsiasi subordinazione al mondo islamico, ma semplicemente dalla necessità assoluta del petrolio. Perché senza di esso non ci sarebbe più la fonte energetica per mandare avanti tutta l’economia occidentale. Inoltre il Medio Oriente costituisce una fonte non indifferente di affari per l’Europa. Provate a pensare cosa succederebbe se l’Europa facesse una politica anti-islamica. Sempre ai lettori la risposta.
3. Il problema sta dunque nell’assoluta dipendenza dal petrolio. Alcuni mesi fa, mi sembra in un discorso agli Stati dell’Unione, Bush aveva saggiamente detto che entro venticinque anni sarà necessario trovare delle valide fonti energetiche alternative al petrolio. Mi sembra che la notizia sia apparsa in qualche trafiletto della stampa e poi non se n’è parlato più. Il problema è serio e non si risolve soltanto con quei marchingegni moderni, perché l’energia prodotta da essi è minima. Né si tratta neppure di snobbare il mondo islamico. Semplicemente il petrolio non ha una durata infinita e prima o poi finirà. E poi che si farà o meglio che faranno i nostri figli o i nostri nipoti che vivranno in quel periodo? Sempre ai lettori la risposta.
4. Ovviamente questa analisi abbastanza schematica non giustifica affatto la politica europea e italiana. Probabilmente però non si tratta soltanto di una politica asservita agli interessi economici, forse c’è dell’altro.
Grazie per la corte attenzione e cordiali saluti.
(lettera firmata)