Questo breve poema in prosa è uscito su internet nella primavera del 2001, qualche mese prima che fosse on-line Informazione Corretta. Lo riprendiamo e lo inseriamo nella rubrica degli articoli da Israele:
Se fossi palestinese vorrei vivere in uno stato palestinese. Vorrei un presidente della repubblica palestinese,un governo palestinese, dei ministri palestinesi, una polizia palestinese, un esercito palestinese, degli ambasciatori palestinesi. Se fossi palestinese vorrei che anche i miei futuri concittadini palestinesi vivessero in uno stato palestinese come io lo sogno. Uno stato non tanto diverso da Israele. Come Israele lo vorrei democratico, con un parlamento vero e non con una finzione di parlamento come purtroppo abbiamo oggi. Vorrei un leader che fosse eletto democraticamente, e poterlo cambiare se la maggioranza dei futuri cittadini dello stato palestinese lo ritengono opportuno. Vorrei che la storia fosse insegnata in modo veritiero, così come la leggo sui libri scritti in tutte le lingue tranne che in quella araba.
Se fossi palestinese non vorrei più essere ingannato sulle origini del mio popolo e della mia storia, vorrei che tutti i miei concittadini sapessero, come lo so io, che fin dall’antichità non è mai esistito prima uno stato palestinese mentre era esistito il regno d’Israele, distrutto dai romani nel 70 dell’era volgare. Vorrei che anche loro sapessero che se ci chiamiamo palestinesi è grazie anche ai romani distruttori del regno d’Israele. Senza di loro questa regione non si sarebbe mai chiamata Palestina. Se fossi palestinese vorrei che il mio futuro stato assomigliasse ad Israele, dove i cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge, dove non vi sono processi sommari e fucilazioni, dove se ti bussano alla porta non pensi che vogliano portarti via e sopprimerti perché non la pensi come il raiss di turno. Dove i diritti civili sono una conquista acquisita, dove ci sono molti partiti che esprimono liberamente le opinioni di tutti. Dove l’uguaglianza fra i sessi è reale e la discriminazione in base all’orientamento sessuale è assolutamente bandita.
Se fossi palestinese vorrei vivere in uno stato in pace con i suoi vicini, dove il denaro pubblico viene speso nell’interesse dei cittadini e non in armi da usare contro altri stati confinanti. Se fossi palestinese vorrei mandare i miei figli in una scuola dove si insegnasse il rispetto verso tutti e non si instillasse odio nei confronti degli “altri”, come capita adesso nelle scuole palestinesi dove si insegna ad odiare e a uccidere gli ebrei. Se fossi palestinese imparerei dagli ebrei come si organizza uno stato democratico, perché vivendo in Israele ho capito che senza democrazia anch’io, palestinese, non potrei vivere. Una democrazia