Un blog italiano che sostiene Al Qaeda di Barbara ‘Aisha Farina, moglie dell’ex Imam di Carmagnola
Testata:ummusama.splinder.com Autore: Jazakumullahu khayran Rafidayn Center Titolo: «Ciò che ha fatto piangere Usama…»
Barbara ‘Aisha Farina, 36 anni, moglie dell’ex Imam di Carmagnola, lo shaykh Abdelkader Fadl’Allah Mamour (espulso nel 2003 e ritornato in Senegal, dove ha fondato il Partito Islamico Senegalese, roccaforte dell’integralismo più intransigente) ha un blog, nel quale apertamente fiancheggia Al Qaeda e Bin Laden . Di seguito, riportiamo il più recente post, che presenta una storia agiografica sul terrorista
Un giorno, all'inizio dell'invasione crociata in Afghanistan, lo shaykh Usama Bin Ladin (che Allah lo protegga) si trovava in compagnia dei suoi luogotenenti, impegnati a pianificare delle operazioni e a studiare la situazione militare del momento. Un giovane venne da lui dicendo: "Oh shaykh! Vorrei mostrarti qualcosa!". Tutti tacquero, tutti guardarono lo shaykh, aspettando la sua risposta. Egli disse allora: "Fammi vedere…" Lo shaykh sentiva qualcosa di strano, il suo viso cominciò a cambiare. Il giovane estrasse il suo computer portatile e lo accese. Mentre il computer si accendeva, il viso dello shaykh non smetteva di cambiare, come se sentisse che qualcosa non andava. Il giovane allora fece partire un video, aumentando il volume al massimo. Apparve l'immagine di un bambino, che aveva una keffiah palestinese avvolta attorno alla testa; le sue mani alzavano una foto di shaykh Bin Ladin. Ad un certo punto il bambino prese la foto e puntò il dito verso di essa, ripetendo: "Dov'è la tua promessa, oh Usama? Dov'è la tua promessa, oh Usama?..." Lo shaykh allora si mise a piangere, tutti coloro che erano presenti nel campo poterono sentirlo piangere. Lo shaykh cominciò poi a dire, ripetendolo ad alta voce: "Cosa vuoi che faccia Usama, quando il mondo intero si è riunito contro di lui?...", e non smise di ripetere questa frase, finché la sua barba fu completamente bagnata di lacrime. L'assemblea fu profondamente toccata da questo episodio, nessuno di noi poté trattenere le lacrime. Piangevamo come una madre che abbia perduto il suo unico figlio. Eravamo in collera con questo fratello che gli aveva mostrato il video, lo rimproveravamo con gli sguardi per ciò che aveva causato allo shaykh. Qualche istante dopo, lo shaykh in lacrime svenne. Lo portammo poi fino a casa sua. Le lacrime lo indebolirono a tal punto da farlo ammalare. Rimase a letto tre giorni di fila. Ogni volta che si alzava, si ricordava dell'immagine del bambino Palestinese, e della sua frase, e si rimetteva a piangere e a ripetere ciò che aveva detto: "Cosa vuoi che faccia Usama, quando il mondo intero si è riunito contro di lui?...". In seguito a questo episodio, lo shaykh mi fece venire in mente 'Umar (che Allah sia soddisfatto di lui), che si ammalava dopo aver letto certi versetti, o dopo qualche evento toccante.
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