Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
New York in allarme per un possibile attentato con una "bomba sporca" dopo una notizia pubblicata sul sito israeliano debka.com
Testata: La Repubblica Data: 12 agosto 2007 Pagina: 14 Autore: Alberto Flores D'Arcais Titolo: «Allarme»
Da La REPUBBLICA del 12 agosto 2007 un articolo sull'allarme "bomba sporca" a New York, lanciato in seguito a una notizia apparsa sul sito israeliano Debka.
Alberto Flores D'Arcais, l'autore del pezzo, sottolinea le dichiarazioni di quanti ritengono improbabile l'esistenza di una reale minaccia, e cerca di screditare il sito debka.
Debka ha precisato che le fonti di intelligence su cui ha basato le sue affermazioni non sono in grado di valutare l'attendibilità delle informazioni circa il progetto di attentato, ricavate da intercettazioni.
Se New York è stata messa in allarme dalla notizia è perché Debka si è conquistato sul campo la propria credibilità, con un utilissimo lavoro di ricerca sul terrorismo. Nel Luglio 2001, aveva avvertito che si stava preparando un attacco in grande stile alla città, l'aveva dedotto dalle registrazioni delle e-mail su internet, ma non era stata creduto.
Ecco il testo dell'articolo della REPUBBLICA:
NEW YORK - «Non abbiamo trovato niente che possa confermare la minaccia». Paul J. Brown, portavoce della Nypd, la polizia di New York, risponde con calma ai giornalisti che lo incalzano sull´ennesimo allarme terroristico che venerdì notte ha costretto i poliziotti della "Big Apple" agli straordinari: misure di sicurezza aumentate, controlli straordinari nei ponti e nei tunnel che uniscono Bronx, Brooklyn e Queens all´isola di Manhattan, uso massiccio dei sofisticati sensori per captare qualsiasi possibile segnale di radioattività. L´allarme era stato lanciato venerdì sera da un sito israeliano (debka.com), specializzato sul terrorismo, che può vantare buone fonti nel mondo dell´intelligence (non solo israeliana) ma che in passato più di una volta ha dato credito e diffuso voci su possibili attacchi catastrofici che si sono poi rivelati del tutto fasulli. Secondo "debka.com", che controlla costantemente i siti online dell´estremismo islamico, negli ultimi tempi si erano intensificate in modo abnorme le comunicazioni elettroniche nei siti considerati vicini ad Al Qaeda; in diversi messaggi veniva preannunciato un imminente attacco «con camion carichi con materiale radioattivo contro la più grande città americana e il suo cuore finanziario». Una minaccia che Fbi, polizia e sindaco di New York non potevano ovviamente prendere sotto gamba, visto che la cosiddetta "bomba sporca", esplosivo con materiale radioattivo a bassa intensità, è da anni il principale incubo dell´intelligence americana. Tra i messaggi più inquietanti segnalati da "debka.com" uno era il più dettagliato: «Con l´aiuto di Allah l´attentato provocherà una catastrofe economica, numerosi morti e una crisi finanziaria di tale ampiezza che gli Stati Uniti saranno costretti a ritirare le proprie truppe da molte regioni del mondo, compreso l´Iraq». Il sindaco Michael Bloomberg ha spiegato che la zona più a rischio era Midtown all´altezza della 34esima Strada, nei cui dintorni ci sono l´Empire State Building, il Madison Square Garden e i grandi magazzini Macy´s; ha invitato però alla calma i newyorchesi aggiungendo che non c´è alcuna ragione di credere che si tratti di qualcosa di più serio di una delle tante minacce senza fondamento che si sono succedute a New York dall´11 settembre 2001: «Da venerdì sera la polizia di New York sta effettuando controlli, come fa quotidianamente: si tratta di precauzioni che dobbiamo prendere quando ci sono minacce non confermate e che potrebbero non concretizzarsi mai. New York vive quotidianamente con il livello di allarme arancione dall´11 settembre (il secondo più grave su una scala di cinque, ndr), e questo livello è stato mantenuto visto che la minaccia non è stata verificata e dato che non abbiamo nessuna intenzione di farci terrorizzare da qualcuno che vuole farci paura». Il portavoce della Homeland Security, Russ Knocke, intervistato dalla Cnn, è stato ancora più netto del sindaco: «Si tratta di una minaccia senza fondamento, continuiamo a ricevere informazioni poco credibili e poco precise relative a imminenti attentati negli Stati Uniti». «Poco credibile» è stata anche la definizione del portavoce dell´Fbi, Richard Kolko, che ha spiegato come si sia trattato di «una minaccia radioattiva non verificata» e come le misure di sicurezza di emergenza sui ponti e sui tunnel di New York siano state adottate solo a «scopo precauzionale». Gli allarmi su possibili attentati terroristici a New York non sono una novità, dall´11 settembre del 2001 ce ne sono stati a decine e la città e i suoi abitanti hanno imparato a conviverci senza preoccuparsene più di tanto. E lo stesso è accaduto ieri, in una splendida e assolata giornata di week end.