Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Un grave errore l'incontro con padre Rydzyk, ma questo pontificato non è ostile agli ebrei intervista a Giorgio Israel
Testata: Corriere della Sera Data: 10 agosto 2007 Pagina: 12 Autore: Giorgio Israel -la redazione Titolo: ««Basta polemiche: da questo Papa profonde aperture verso di noi» - Il Vaticano: immutato il dialogo con gli ebrei»
Dal CORRIERE della SERA del10 agosto 2007:
ROMA — Giorgio Israel è professore di matematica alla Sapienza di Roma ed un intellettuale ebreo di spicco. Come ha reagito all'incontro tra il Papa e padre Rydzyk? «Non posso non dichiarare che mi ha lasciato l'amaro in bocca. Ma voglio anche aggiungere che non si può prendere questo fatto come un segno di un atteggiamento generale negativo di Benedetto XVI nei confronti dell'ebraismo». Il Congresso ebraico europeo si è detto scioccato... «Condivido la critica che è stata fatta. Un errore da parte del Vaticano c'è stato. Un errore e una grave leggerezza. Chi ha permesso che padre Rydzyk avvicinasse il Papa? Chi ha organizzato il baciamano? Ma, alla luce di quanto precisato dalla sala stampa della Santa Sede, questa polemica adesso va chiusa. Perché non è vero che questo pontificato sia ostile agli ebrei. Anzi, in linea di principio è vero proprio il contrario». In che senso? «Che questo pontificato, forse più ancora di quello di Giovanni Paolo II, è caratterizzato da un'apertura profonda verso gli ebrei sul piano dottrinario e teologico ». Un esempio? «Non ne faccio uno ma due: il discorso alla Sinagoga di Colonia e il libro di Papa Ratzinger su Gesù di Nazareth». Prima c'è stato il caso della preghiera sugli ebrei nella Messa in latino, adesso Radio Maryja. Troppe coincidenze? «Sicuramente, si è verificata una serie di "incidenti": sono come dei sassi, dei ciottoli che fanno inciampare in un cammino...». Come se lo spiega? «Penso che forse, da una parte e dall'altra, da parte laica ed ebraica, e da parte cattolica, c'è qualcuno a cui non piace il dialogo tra ebrei e cattolici. C'è un interesse di chi, magari, ha simpatia per l'islam. C'è chi, magari, vuole dimostrare che questo Papa è di destra. Insomma, si tenta di far litigare, si tendono trappole».
La cronaca della risposta vaticana alle critiche per l'incontro:
ROMA — A padre Rydzyk, fondatore di Radio Maryja, è stato concesso dal Papa solo un "baciamano", e non un'udienza. E non c'è nessun cambiamento nella «ben nota posizione» del Vaticano rispetto al mondo ebraico. Con un comunicato di tre righe, preceduto da una lunga riflessione sulla opportunità di pubblicarlo, il Vaticano ha chiarito ufficialmente i termini dell'incontro, a Castel Gandolfo, tra Benedetto XVI e il sacerdote che guida il network mediatico ultraconservatore in Polonia (spesso su posizioni antisemite) e che tra pochi giorni rischia di essere incriminato dalla magistratura polacca per gli attacchi al presidente Kaczynski accusato di essere legato alla lobby ebraica. La Sala Stampa della Santa Sede ha deciso di intervenire dopo la dichiarazione del Congresso ebraico europeo che si è detto «scioccato» dall'«udienza privata » concessa a Rydzyk. Proprio per tranquillizzare gli ebrei, il comunicato afferma che non è cambiata la linea di dialogo e rispetto per il mondo ebraico, sulla scia della dichiarazione conciliare Nostra Aetate, e lascia intendere, di conseguenza, che le posizioni antisemite non hanno l'approvazione di Benedetto XVI. In Vaticano non si nasconde infine l'irritazione per come padre Rydzyk ha «usato» il Papa, facendo pubblicare la foto dell'incontro sul suo giornale come «una benedizione a Radio Maryja». Per una coincidenza che conferma l'interesse per la realtà ebraica, ieri l'Osservatore romano ha pubblicato il ricordo di Raul Hilberg, uno dei più autorevoli storici della Shoah. Il caso è scoppiato in un momento particolarmente teso. Appena un mese fa, l'ambasciatore di Israele in Polonia si era rivolto alla Chiesa denunciando che la radio stava continuato ripetutamente a insultare gli ebrei, nonostante sia stata messa sotto sorveglianza dei vescovi già in occasione della visita papale del maggio 2006. La nota vaticana non ha bloccato le reazioni negative degli ebrei italiani. Il presidente della Assemblea dei rabbini d'Italia, Giuseppe Laras, ha parlato di «perplessità e preoccupazione». La prima «riguarda l'opportunità da parte del Papa, in una situazione nota a tutti, di riservare, in un contesto pubblico, tale accoglienza a un simile personaggio». La preoccupazione è relativa invece al possibile incremento dell'antisemitismo. Secondo il Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, «il baciamano corrisponde a una scelta precisa fatta guardando agli equilibri interni alla Chiesa polacca, per quanto ieri si sia voluto sminuirne il significato». Per Di Segni c'è «un'analogia con quanto avvenuto con il Motu proprio della messa in latino: anche in quel caso è stata fatta una scelta per motivi interni alla Chiesa di Roma con ricadute marginali, ma negative sugli ebrei». «Non si rendono conto dei danni che fanno », conclude Di Segni. «Siamo irritati » ha detto Riccardo Pacifici della Comunità della Capitale.
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