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Sosteniamo Magdi Allam più che mai 06/08/2008

Sosteniamo Magdi Allam più che mai

 

 

Quest’articolo che ho tradotto sul sito www.gruppoalfa.org dal sito arabo Al Bawaba, http://www.albawaba.com/en/countries/Egypt/215622  si rifà ad un articolo apparso su un quotidiano saudita. Già il titolo è significativo. Nell’ordine: la lista dei 200; il gravissimo attacco del quotidiano Alto Adige ed ora non potevamo non aspettarci che l’UCOII non si fosse sentito più che legittimato da attaccare frontalmente Magdi Allam. L’articolo:

 

 

“Un nuovo ‘Salman Rushdie’ in Italia?”
L’Unione delle Comunità Islamiche in Italia ha chiesto urgentemente ai musulmani che risiedono nel Paese, di esprimere il loro punto di vista sul nuovo libro che esalta Israele e critica violentemente i gruppi di resistenza palestinesi. Secondo un quotidiano saudita, i leader della comunità islamica italiana sono furiosi a causa del nuovo libro che è stato scritto sorprendentemente da uno scrittore e giornalista italiano di origine egiziana!

Magdi Allam, di 55 anni, vicedirettore del più influente quotidiano italiano “Il Corriere della Sera”, è di nuovo al centro della tempesta a causa del suo settimo libro, intitolato “Viva Israele”. Il sottotitolo del libro recita “Dall’ideologia della morte alla civiltà della vita: la mia storia”. “Viva Israele” è il racconto della sua vita dalla giovinezza sotto il regime repubblicano del fu presidente egiziano Gamal Abdel Nasser.

Secondo Allam, Nasser è responsabile per aver riportato l’Egitto – e il resto del mondo arabo – nella culla dell’ “ideologia della morte”. Allam afferma che Nasser ha portato avanti un sogno panarabico aggressivo fondato sulla negazione al diritto di esistere di Israele. Allam decreta che la necessità di distruggere Israele come tema dominante, ha causato morte e distrutto i profondi valori di una cultura islamica un tempo liberale.

Per questo, il nuovo libro difende l’esistenza di Israele e liquida i gruppi armati palestinesi come “pericolose minacce terroristiche”. In aggiunta, Allam ha scritto che durante le loro operazioni nei territori palestinesi occupati, le forze israeliane hanno cercato di evitare di colpire i civili palestinesi e hanno il solo obiettivo di difendere i cittadini israeliani…..

Più oltre, Allam aggiunge che la causa principale del conflitto israelo-palestinese è dovuta al terrorismo palestinese. Allam sostiene che “Israele - unitamente a Papa Benedetto XVI – rappresenta la speranza residua per la civiltà occidentale, che, più di ogni altra civiltà, contempla la sacralità della vita e la libertà personale.” Allam condanna anche gli appelli arabi che incitano all’uccisione di ebrei. In passato, Allam ha pure criticato i gruppi di resistenza in Libano ed Iraq.

I musulmani in Italia hanno affermato che Allam è una persona inaffidabile che semina sospetto ed odio contro l’islam e i musulmani nel pubblicare articoli non documentati, non verificati o perfino notizie false, solo per adulare l’Occidente.

Si noti che durante gli anni della sua adolescenza, Allam aveva opinioni del tutto diverse. Allam è cresciuto come musulmano e ha frequentato la scuola italiana del Cairo. In Italia dal 1972, Allam ha iniziato il suo soggiorno come attivista enstusiasta della causa palestinese. In quel periodo, Allam riteneva che Israele fosse uno stato razzista ed aggressivo “inventato dall’Occidente come una specie di risarcimento agli orrori dell’Olocausto ebraico.”

Anni dopo, il suo interesse nella storia del Sionismo ed un incontro con il leader palestinese Yasser Arafat lo hanno portato a realizzare che “Arafat era il responsabile del terrorismo palestinese” e che “la predicazione dell’ideologia della morte ha finito per colpire ed uccidere i palestinesi stessi.”

L’ultimo libro ha cambiato la vita di Allam. Il quotidiano saudita scrive che a causa delle conseguenti minacce alla sua vita, la polizia italiana ha deciso di intensificare la sua scorta di sicurezza. In queste circostanze, non è sorprendente che molti musulmani in Italia considerino Allam come un nuovo “Salman Rushdie”, lo scrittore britannico che è stato obbligato a nascondersi nel 1990 dopo che i leader religiosi iraniani hanno decretato una fatwa (editto religioso) che esige la sua morte.”

 

Ci rendiamo conto della pericolosità per Magdi Allam di questo articolo?

 

Danielle Sussmann


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