Le infelici affermazioni di don Gelmini apparse ieri sul Corriere della sera, ripropongono il problematico rapporto tra mondo ebraico e cattolico.
Nel libro della Genesi viene raccontata infatti la storia di Giacobbe e Esaù.
Secondo la tradizione rabbinica gli Ebrei discendono da Giacobbe e i Cristiani da Esaù.
Tutti conoscono la travagliata storia tra i due fratelli e il racconto biblico mette in evidenza quanto questo rapporto sia stato sempre problematico e teso.
Il testo della Genesi a un certo punto narra il momento dell'incontro tra i due fratelli, dove viene detto che Esaù abbracciò Giacobbe.
In ebraico la parola che viene usata per questa azione é: "vaishakkeu".
Questa parola, quando viene scritta sul Rotolo Sacro ha, secondo una antica tradizione, dei puntini sopra.
Spiegano i Maestri che quei puntini stanno a significare che quella parola può essere tradotta anche in un altro modo, ovvero " lo morse" invece di "lo abbracciò".
L'esegesi rabbinica racconta che nel momento di quell'abbraccio Esaù tentò di mordere sul collo Giacobbe, quindi il collo di Giacobbe divenne duro come la pietra e i denti di Esaù si spezzarono.
Subito dopo Esaù invitò il fratello a seguirlo, dicendogli : "...ho molto...".
Giacobbe gli rispose: "Non posso. Io vado a Sukkoth, secondo il passo dei bambini ed ho tutto".
Questo racconto nel corso dei millenni, ha rappresentato il paradigma dei rapporti tra il mondo ebraico e quello cristiano.
Le affermazioni di don Gelmini in questo senso rappresentano un passo indietro.
Nel momento in cui il frate viene calunniato da due balordi, si difende insultando il mondo ebraico, usando le più bieche e scontate frasi antisemite che gridano al complotto"della lobby ebraica che vuole indebolire la chiesa americana e quella di Roma...".
Don gelmini forse ignora che al mondo ebraico non interessa indebolire la chiesa.
Noi Ebrei già dai tempi di Giacobbe abbiamo preso una strada diversa.
Noi Ebrei non viviamo in funzione della chiesa.
A noi sinceramente non interessa nulla dei costumi sessuali del clero americano e di quello nostrano.
Forse don Gelmini dovrebbe andare a cercare i suoi detrattori nel variegato mondo cristiano: qualcuno non ha gradito le ultime affermazioni della Chiesa sul mondo protestante o ortodosso.
Noi "abbiamo tutto e andiamo al passo dei nostri bambini...".
Esistono delle realtà come il S. Egidio dove il dialogo é sincero e dove non dobbiamo temere che l'abbraccio si trasformi in un morso, ma in questi ultimi tempi ci sono dei segnali preoccupanti da parte del mondo cattolico che vanno nella direzione opposta a quella del dialogo.
Sembra che gli atti distensivi di Papa Giovanni Paolo II non ci siano mai stati o....anche in quel caso si trattava di un abbraccio soffocante?
Per noi non é una novità sapere che nella Chiesa di Roma ci sono prelati che non hanno mai accettato le tematiche conciliari e i significativi passi ditensivi del precedente Pontefice, ma la cosa che più ci turba è il silenzio di personalità che giustamente hanno dato solidarietà a don Gelmini per le calunnie, ma che forse dovrebbero spiegargli che non siamo più nel medioevo dove era bene dare la colpa di tutto agli Ebrei.
Questa è una storia squallida con dei risvolti miserabili, ma don Gemini con le sue gravissime esternazioni l'ha resa ancora più squallida e ha fatto fare dei passi indietro di qualche secolo al dialogo ebraico - cristiano.
Tutto il mondo, anche quello ebraico era pronto a dargli solidarietà.
Sarebbe bastato dire che il discredito era opera di alcuni balordi.
Peccato. Il voler dare notizie a sensazione, ha fatto si che piuttosto che far emergere un grande personaggio, nel momento di tensione é emerso il lato più becero degno di un piccolo prelato di qualche secolo fà.
Sandro Di Castro
Presidente del Benè Berith Italia