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Non ho mai firmato l'appello contro Magdi Allam. Ci scrive Giorgio Bernardelli 04/08/2007
Cara Informazione corretta,
 
rietro dalle ferie e imparo di essere finito per errore dentro alla polemica tra i docenti universitari e Magdi Allam. So già che il giornale per cui lavoro vi ha segnalato che un semplice confronto con i nomi da voi stessi riportati indica come in realtà non sia tra i firmatari dell’appello pubblicato da Reset. E che, quindi, avete provveduto a cancellarmi dalla postilla aggiunta in fondo all’elenco.
Mi sembra, però, un po’ pochino per chi si atteggia a vestale della correttezza dell’informazione. Noi scorretti - di solito - quando riconosciamo di aver fatto uno sbaglio, scriviamo almeno due righe in cui lo diciamo con chiarezza ai nostri lettori e ci scusiamo con l’interessato. Sapete, siamo fatti così. Se poi scriviamo su internet, questa è un’accortezza che varrebbe ancora di più la pena di seguire. Perché – per la dura legge del “copia e incolla” – correggere a cose fatte un post è come non farlo. Infatti su altri siti il mio nome continua tuttora tranquillamente a circolare tra quelli di Avvenire che hanno lanciato la fatwa contro Magdi Allam. Dove mai lo avranno preso?
Mi permetto quindi di chiedere ospitalità, per chiarire telegraficamente come la penso sulla questione. Da giornalista che segue il Medio Oriente ho letto “Viva Israele” e ho trovato veramente triste il modo in cui Magdi Allam spacca il mondo a metà tra chi è d’accordo con lui e chi sta col terrorismo islamico. Per lo stesso motivo, però, non mi va che un dibattito su temi importanti, che personalmente mi sforzo ogni giorno di raccontare nella loro complessità, sia banalizzato nella logica del “pro o contro Magdi Allam”. Dunque non firmo quell’appello. Una delle mie letture estive è stato “Infedele”, di Ayaan Hirsi Alì. Libro lontano dalle mie idee, eppure molto più sanamente provocatorio e interessante di “Viva Israele”. In particolare mi ha colpito il rispetto sicero che Ayaan Hirsi Alì, nonostante tutto quello che ha passato, mostra per chi non la pensa come lei. Mi piacerebbe trovare nell’ideologicissima Italia di oggi un dibattito davvero così. E’ quello che ho provato a sostenere nel mio libro “Antisemitismo. Una categoria fuori controllo”, appena pubblicato dalle Edizioni San Paolo. Tra le altre cose, in quelle pagine scrivo anche che cosa penso su Informazione corretta. Se proprio volete farmi le pulci, forse fareste meglio a dare un’occhiata lì…
 
Giorgio Bernardelli

Ci scusiamo con i lettorin e con l'interessato per l'errore.
redazione IC

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