Una mail sull'articolo di Christian Rocca disponibile a questo link
Mi sembra aver capito l'articolo sotenga che la guerra in Vietnam è stata persa non perchè era impossibile battere quella specifica guerriglia sul campo,bensi per via delle manifestazione pacifiste all'interno degli Usa.
Dopo,come se non bastasse un'affermazione del genere,ridicola anche da un punto di vista storico,irriverente verso 2 milioni di vietnamiti morti....si trasla tutto sull'Irak come nulla fosse.
Apprezzo il Foglio per capacità di critica,raffinatezza degli editoriali ecc.ecc.
Questa volta no,Gli Usa,come nessun altro,non sono in grado minimamente di incidere sugli avvenimenti irakeni.
Qulasiasi guerra,anche quelle civili,hanno un grado di "autonomia relativa" molto elevato,non dipendono dalla volontà dei singoli,anche se il singolo in questione è il presidente Usa.
Gli storici,un giorno,dovranno spiegare il motivo per cui si è andati in Irak,io,modestamente, non l'ho ancora capito.
Saluti.
lettera firmata
La valutazione del Foglio, che coincide con quella di analisti liberal americani si basa su dati di fatto.
Per ciò che riguarda l'Iraq l'articolo di Christian Rocca segnala: "maggiore collaborazione irachena, miglioramento della sicurezza nelle zone un tempo in mano ad al Qaida e alle milizie, diminuzione di kamikaze e omicidi, perdita di consenso dei terroristi tra le tribù sunnite"
Per quanto riguarda il Vietnam, è indubbio che l'offensiva dei Tet fu una vittoria militare americana,che ebbe le conseguenze politiche di una sconfitta americana.
Sulla questione della sconfitta americana in in Vietnam e dei suoi insegnamenti sulla situazione irachena, segnaliamo a lei agli altri lettori l'articolo di Stefano Magni che si trova a questo link