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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.08.2007 D'Alema e la Nato
dal Texas un commento sul recente discorso al Senato del ministro degli Esteri italiano

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 agosto 2007
Pagina: 1
Autore: Piera Bracaglia-Morante
Titolo: «D'Alema e la Nato»

Il 25 luglio 2007 abbiamo pubblicato un articolo di Umberto De Giovannangeli sul dibattito e la votazione sulla politica estera italiana al Senato. Il  testo, con la  critica della redazione, si trova qui.
Di seguito, l'intervento in merito di Piera Bracaglia-Morante:

Alla luce di quel che e’ avvenuto al Senato, ci si domanda: " Ma l’Italia fa parte o non fa piu’parte della Nato se per un pugno di voti, il Senato della Repubblica ha approvato la politica estera di D’Alema?

Il Senato ha sancito una politica estera italiana compromessa con l’Iran, un regime che sta estendendo il suo imperialismo ovunque nel mondo, sostenendo gruppi terroristici e totalitari che, al di la’ della differenzazione dei nomi, Talebani, Hamas, Hezbollah, Al-Qaida, Fratelli Musulmani.....sono le sfaccettature di una unica paurosa realta’, di un nuovo imperialismo, quello islamo-nazi-fascista.

D’Alema ce l’ha fatta al Senato e sull’Unita’ ha fatto eco il De Giovannangeli che agiograficamente ha scritto un articolo incensatorio e trionfalistico, come se il ministro degli Esteri avesse ottenuto una schiacciante vittoria. E’ stata una vittoria risicata, 159 voti a favore e 153 contro. Una vittoria piccola piccola, per la quale D’Alema non avrebbe dovuto scomodarsi a sorridere soddisfatto, e il De Giovannangeli non avrebbe dovuto scrivere questo articolo con codesti toni adulatori. E’ un prendere lucciole per lanterne!

Più che un sorriso soddisfatto quello di D’Alema e’ stato piuttosto un sospiro di sollievo per aver superato la prova perche’, sia l’interessato sia quelli di casa diessina si sono ricordati di quando, mesi fa, D’Alema fece uno scivolone e il governo cadde, e lui si arrabbio’ tanto contro i suoi ex compagni di partito che gli avevano teso il tranello e li rampogno’oltremodo!

Poi il governo e’ risorto dalle sue ceneri come l’araba fenice e si e’ riformato.

Ma in Senato, non c’e’ stato nessuno capace di sussurrare all’orecchio di D’Alema perche’ non si insuperbisse troppo:" Ricordati che sei un uomo!?Come avveniva nell’antica Roma quando un generale avanzava trionfante verso l’arco di trionfo, fra due ali di folla acclamante, sulla sua biga dietro c’era un servo che gli mormorava quelle parole come per ricordargli la sua mortalita’. Un giusto espediente, per frenare tutta quella spocchia che si respirava a Roma per la quale un duce finiva poi con il credersi un dio.

Ma in Senato non c’erano le folle acclamanti, semmai c’era l’opposizione e grida di dissenso, una vera bagarre! Checche’ ne dica il De Giovannangeli che parla di "successo" del ministro degli Esteri, ma i numeri parlano chiaro, 159 contro 153.

Per l’appunto l’inquilino della Farnesina deve essere proprio un vanaglorioso se si bea di questa vittoria!

Eppure non vediamo nessun ravvedimento nei nostri governanti. Macche’ loro seguitano a navigare con l’ago della bussola orientato sempre piu’ decisamente verso Teheran lontano dalla Nato per una navigazione in solitaria, in barba all’Alleanza Atlantica. Che il ministro degli Esteri non ci venga a dire che bisogna trattare con Hamas per non spingerlo "tra le braccia di Al Qaeda". Il signor ministro ignora forse che sono tutti e due gruppi terroristici, che sono entrambi gia’ presenti a Gaza e che sono accomunati, dal sinistro disegno, condiviso anche dall’Iran che li sostiene entrambi, di incenerire Israele. E nel frattempo, l’Iran e’ diventato piu’ potente, e imperterrito continua la sua produzione di centrifughe. Le sue trame di alleanza si sono estese alla Cina che aiuta Ahmadinejad a realizzare il suo piano. La situazione è indubbiamente grave se gli stessi Stati Uniti hanno ripreso a far pervenire ad Al-Fatah un grande flusso di denaro per sostenere Abu Mazen contro Hamas. Solo il governo italiano continua a fare lo gnorri, anche di fronte agli eccidi dei miliziani palestinesi di Hamas che senza pieta’ linciavano e scaraventavano giu’ dai tetti quelli di Al Fatah solo qualche tempo fa. Quello spettacolo l’abbiamo visto, tutti! E D’Alema e Prodi zitti zitti non hanno avuto una parola di riprovazione, di condanna?

Vi è una continuità ideologica, per la quale terroristi islamisti sono quelli dell’undici Settembre, sono quelli delle bombe ai treni di Madrid, delle bombe di Londra, della mattanza, per chi l’avesse dimenticato, dell’attentato terroristico a Fiumicino, di quello contro la Sinagoga di Roma e sull’Achille Lauro, alle discoteche e ai caffe’ israeliani, quelli che lanciano missili assassini contro Israele. Sono quelli che preparavano un attentato al gasdotto di Trieste negli anni ottanta, e sono quelli che preparavano un attentato sventato pochi giorni fa a Perugia, la citta’ che vanta tra l’altro una frequentatissima universita’ per stranieri. E sono sempre loro che operano anche in Indonesia e nelle Filippine e che stanno preparando altri nuovi attentati contro di noi!

Il Dipartimento di Stato americano a ragione sta monitorando l’ Italia; inoltre il segretario di stato Condoleeza Rice ha cambiato idea, non sara’ piu’ l’Italia che ospitera’ il vertice dei ministri degli esteri previsto ad ottobre, perche’ e’ chiaro che gli Stati Uniti non si fidano dell’Italia e del camaleontismo di Prodi e di D’Alema che vogliono agire di testa loro senza consultare gli alleati.

Ma la dichiarazione piu’ risibile di D’Alema e’ stata quando ha detto in Senato che i caschi blu italiani proteggerebbero Israele da eventuali attacchi: :" Se non ci fossero i nostri soldati al confine libanese, la sicurezza di Israele sarebbe infinitamente minore" Ma ci spieghi, perché sono stati rilasciati finora e anche per intercessione dell’Italia molti prigionieri, da Mastrogiacomo al sacerdote italiano nelle Filippine, per non parlare dei 250 Palestinesi liberati dalle prigioni da Olmert e i 15 marinai britannici.

Mentre niente e’ stato fatto per i tre soldati israeliani per i quali la risoluzione n. 1701 dell’11 agosto 2006 aveva stabilito dovessero essere immediatamente rilasciati. La loro sorte e’ diventata una questione di fronte alla quale tutti dovremmo, senza alcuna distinzione di credo religioso o politico, prendere posizione, perche’ e’ in atto di colpevole discriminazione verso Israele.

Noi gridiamo all’ingiustizia, una patente ingiustizia soprattutto dell’Italia in quanto e’ a capo dell’Unifil.

Per noi questa battaglia e’ diventata una questione di principio. Perche’ D’Alema ha taciuto ancora una volta? Che cosa vuole nascondere? Forse la sua ostilita’ verso Israele?

Perche’ nei suoi discorsi giustifica sempre gli Hezbollah? Perche’ non ha condannato il colpo di stato sanguinario di Hamas? Perche’ non ha mai condannato il regime di Teheran?

Perche’ invece condanna sempre Israele che e’ il solo paese democratico in Medio Oriente?

Ci sono una serie di prove per indiziarlo e per metterlo sotto accusa, come dice anche Carlo Panella.

In aggiunta, che cosa fa l’opposizione italiana? Che si apra un dibattito in Parlamento e che si indaghi! Si attacchi D’alema proprio su questo terreno, perche’ e’su questo terreno che lui mostra tutta la sua vulnerabilita’


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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