Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Il lupo siriano si traveste da agnello e qualcuno vuole credergli
Testata: La Repubblica Data: 01 agosto 2007 Pagina: 0 Autore: la redazione Titolo: «M.O.: SIRIA CONTRO ARMI USA PER IL GOLFO, E' PERICOLOSO»
Dal sito di REPUBBLICA , la notizia delle proteste siriane per il piano americano di forniture d'armi agli alleati mediorentali. Che il lupo siriano si travesta da agnello è comprensibile. Che le sue ipocrite lamentele vengano riportate dai mezzi di informazione senza ricordare il ruolo di Damasco nella destabilizzazione dell'area (con il sostegno a Hezbollah e ad Hamas, gli omicidi politici in Libano, la destabilizzazione dell'Iraq, l'alleanza con l'Iran) , lo è molto meno.
Ecco il testo:
Damasco condanna il piano americano di fornire armamenti ai Paesi moderati del Golfo. "E' pericoloso", ha affermato il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem."Chi cerca di creare la pace non puo' cominciare con un'iniziativa legata armi e pericolosa per la regione", ha criticato Muallem. I commenti del ministro sono arrivati a poche ore dall'inizio della missione mediorientale del segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, del ministro della Difesa, Robert Gates. Ieri, la Rice aveva annunciato che gli Stati Uniti hanno in programma una serie di accordi militari con Israele, Egitto, Arabia saudita e altri Stati del Golfo per sostenere gli alleati minacciati dal al Qaeda, Iran e Siria. I piani di Washington sono calcolati sul lungo periodo e prevedono per i prossimi dieci anni 13 miliardi di dollari a Egitto, altri 30 miliardi a Israele, e 20 miliardi all'Arabia saudita.