Magdi Allam sostiene che molti intellettuali italiani talora non capiscono le motivazioni politiche e ideologiche dei fondamentalisti islamici, e perciò rischiano di essere anche involontariamente collusi con terroristi. - gli intellettuali sostengono che è lui a voler vedere la realtà in modo ideologico, viscerale, partigiano, alla Fallaci. Tutto perfettamente legittimo, dall'una e dall'altra parte. Chi poi deve agire politicamente (anche soltanto votando) sceglie se preferire l'approccio di Allam o quello degli intellettuali. Quello che non piace è che una disputa intellettuale si trasformi in appello, in richiesta di schierarsi, in ricerca di solidarietà attiva: in azione politica, insomma. Questo infrange le regole del gioco. Ad una contestazione scritta si risponde con una contro-contestazione scritta, non con un appello di solidarietà, come se ci si sentisse minacciati nella persona e nei diritti e si chiedesse aiuto per difendersi. Soprattutto quando chi ha invece bisogno di difesa, perchè minacciato di morte e leso nei propri diritti, è la persona contro cui si rivolge l'appello. Insomma, questi intellettuali che si raggruppano 'contro' un altro intellettuale che li critica ma non minaccia la loro libertà, mentre è lui stesso minacciato pesantemente, danno davvero un brutto spettacolo di sè. Laura Camis De Fonseca Presidente dell'Associazione Italia Israele di Torino