martedi` 22 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
26.07.2007 Il direttore della rivista Giano sbugiardato
sul negazionismo

Testata: La Stampa
Data: 26 luglio 2007
Pagina: 34
Autore: Luigi Cortesi - Marco Ventura
Titolo: «La rivista Giano non è negazionista -risposta»
Una lettera del direttore della rivista Giano e la risposta di Marco Ventura:

Ho letto con stupore sulla Stampa dell’11 luglio scorso quanto riguarda la rivista Giano da me diretta nell’articolo di Marco Ventura, «All’Università di Teramo. Alt ai negazionisti». Lo scritto è costruito e montato in modo tale da presentare Giano come parte di una «galassia negazionista» che spazia tra marxismo filocastrista, neofascismo, ambientalismo, ex dirigenti di Forza Italia, «avvocati d’assalto» e chi più ne ha più ne metta. Non mancano neppure - orrore - alcuni «critici da sinistra del Manifesto e di Liberazione».
Come direttore di Giano - rivista di «pace, ambiente, problemi globali» - non posso evitare l’indignazione per la leggerezza con la quale s’informano i lettori sulle discussioni che riguardano uno dei nodi più dolorosi della coscienza contemporanea.
Giano esce quadrimestralmente dal 1989 e bisogna non aver visto neppure uno dei suoi oltre 50 fascicoli finora usciti per includerlo nella «galassia negazionista». E quanto a me personalmente, valgono eventualmente i miei scritti, là dove io ho toccato i temi quali lo sterminio, l’antisemitismo, il razzismo in generale. Si renda conto il Ventura che negazionista ha un solo significato: esattamente quello del suo etimo.
Allo stesso modo devo chiarire che nessun contatto è mai avvenuto tra me e docenti dell’Università di Teramo in merito a ricerche e dibattiti dedicati al negazionismo o a temi da esso caratterizzati.
LUIGI CORTESI



Prendo atto della precisazione di Luigi Cortesi, direttore di Giano. Ricordo che tra i 50 fascicoli di Giano citati da Cortesi, due sono dedicati alla Shoah: il n. 24 («Storicizzare l’”Olocausto”») e il n. 40 («Gli olocausti 1933-1945»). Nel primo si denuncia «il continuo abuso della Shoah messo in atto dalle autorità dello Stato d’Israele» e la «deriva reazionaria del sionismo, la sua saldatura con gli interessi imperialistici in Medio Oriente e con le tendenze della strategia globale statunitense» che avrebbero bisogno «di creare una cultura di legittimazione, che trova nel capitolo delle persecuzioni nazifasciste uno strumento “facile” e potente». Nel secondo si rivendica «una posizione di autonomia critica» su Auschwitz, nonché la trasversalità degli «Olocausti» («Quanti comunisti erano ebrei? E quanti ebrei erano comunisti? Quanti ebrei e comunisti tra i prigionieri di guerra sovietici? Quanti slavi?»), negando l’esclusività dell’Olocausto ebraico. Quanto all’assenza di rapporti con i docenti di Teramo, il professor Claudio Moffa è collaboratore di Giano con articoli sull’Africa e su temi come «Le categorie di “razza” e “differenza”» e «Dietro Clinton la lobby sionista». Le firme di Moffa e Cortesi si trovano in calce ad appelli «con il popolo iracheno che resiste», contro il processo a Saddam Hussein, ma anche «contro l’infame condanna» del negazionista francese Roger Garaudy
Marco Ventura

lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT