venerdi 01 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






 
Giorgia Greco
Libri & Recensioni
<< torna all'indice della rubrica
Linda Grant Gente di strada. Notizie da Israele 16/07/2007

Gente di strada. Notizie da Israele          Linda Grant

 

Traduzione di Davide Mano

 

Alet                                                           Euro 13,00

 

Bu’ah, matzav, balagan, pigua sono le prime parole ebraiche con le quali Linda Grant, autrice dello straordinario reportage “Gente di strada”, si confronterà nel corso del suo viaggio in Israele e che rappresentano altrettante chiavi per entrare nella complessa e variegata realtà israeliana.

 

“Io, ebrea, ero venuta in Israele per capire gli ebrei nel luogo in cui erano più densamente concentrati”

 

Con questo proposito l’autrice nata a Liverpool in una famiglia ebraica di origini lituane, arriva a Tel Aviv nell’ottobre 2003 andando a vivere in un appartamento nel quartiere di Ben Yehuda che “quando il sole era nascosto dietro pesanti nuvole e il tempo era troppo brutto per passeggiare lungo la spiaggia era tutta la mia vita”.

 

Dalle pagine di questo libro-mosaico, in parte reportage giornalistico, in parte memoir, emerge una società piena di contraddizioni, di forti passioni e di straordinaria vitalità.

 

Se Gerusalemme coi suoi “terribili geli d’inverno e pessimi ristoranti” non poteva attirare una visitatrice laica come Linda Grant (“Gerusalemme mi calzava bene quanto un elmo rotto”), Tel Aviv, culturalmente sofisticata e cosmopolita rappresenta lo sfondo alle testimonianze che l’autrice raccoglie direttamente dalla gente ad esempio nel caffè Mapu  dove si reca a prendere un bicchiere di vino alla sera, oppure al caffè Tam “un posto che offriva un’ottima colazione…un piccolo giardino al riparo dal traffico gettava ombra sui tavolini traballanti e le buganville facevano ricadere cascate di fiori sulla veranda”.

 

A poche settimane dal suo arrivo Linda Grant si scontra con il suo primo “balagan”.

 

Cos’è un balagan? “E’ il caos, la confusione che ti fa alzare le braccia al cielo….ti senti indifesa, sopraffatta” fino a quando Rafi un idraulico non arriva a sistemare il rubinetto del bagno che da ore schizzava acqua per tutta la casa.

 

“Dove sei’” E’ la domanda che gli amici, i parenti, i figli, i padri e le madri israeliane pongono più frequentemente che in qualsiasi altro paese.

 

Dove sei significa in realtà, dove non sei.

 

E’ il luogo dove i tuoi familiari sperano tu non sia quando apprendono dai notiziari che c’è stato l’ennesimo “pigua”, un attentato terroristico.

 

Una realtà con la quale chi vive in Israele prima o poi si trova a confrontarsi e che – scrive la Grant : “Facevano parte di quel grande balagan che era la vita israeliana nei giorni della seconda Intifada”.

 

Dalla penna di Linda Grant emergono ritratti indimenticabili: Yan e Rosita che lasciano la Russia per sfuggire all’antisemitismo e arrivano in Israele nel 1980 assieme ai loro figli; Ophir che fin da bambino deve fare i conti con l’antisemitismo dei compagni e degli insegnanti, lascia l’Inghilterra dopo la olaurea e arriva in Israele dove il destino lo colpirà nei suoi affetti più cari: il fratello minore Dror morirà a vent’anni di tumore.

 

Usando la lente di ingrandimento la Grant coglie ogni dettaglio di ciò che vede e ascolta, le emozioni e gli stati d’animo dei soldati che incontra nella base di Kdumim; l’intervista al comandante Aviram, un giovane di 24 anni “minuto e dal viso tondo” delinea attraverso l’accorato racconto di Aviram la dura realtà che i soldati israeliani affrontano ogni giorno posti dinanzi alla terribile sfida di difendere il loro paese, anche a costo della vita.

 

E sempre senza pregiudizi né arroganza l’autrice ci racconta del suo viaggio a Neve Dekalim nel momento in cui il governo sta per approvare lo smantellamento delle colonie di Gaza.

 

Moshe e Rachel Saperstein, Ronni Bakschi, Meir Rosenstein….ognuno di loro ha una storia familiare fatta di sofferenze e lutti; con difficoltà e a prezzo di rinuncei si sono costruiti la loro casa e ora abbandonarla è l’ennesimo sacrificio che devono affrontare, uno strappo insanabile.

 

Con una prosa scorrevole e uno stile elegante Linda Grant delinea la situazione israeliana (matzav) e fa emergere il volto più umano di una società vivace e dalle mille sfaccettature.

 

E’ un libro lucido e concreto che non fornisce risposte ma ci fa conoscere la complessa realtà politica e sociale di un paese che ogni giorno deve difendere il suo diritto all’esistenza.

 

 

Giorgia Greco

 


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT