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Gente di strada. Notizie da Israele Linda Grant
Traduzione di Davide Mano
Alet Euro 13,00
Bu’ah, matzav, balagan, pigua sono le prime parole ebraiche con le quali Linda Grant, autrice dello straordinario reportage “Gente di strada”, si confronterà nel corso del suo viaggio in Israele e che rappresentano altrettante chiavi per entrare nella complessa e variegata realtà israeliana.
“Io, ebrea, ero venuta in Israele per capire gli ebrei nel luogo in cui erano più densamente concentrati”
Con questo proposito l’autrice nata a Liverpool in una famiglia ebraica di origini lituane, arriva a Tel Aviv nell’ottobre 2003 andando a vivere in un appartamento nel quartiere di Ben Yehuda che “quando il sole era nascosto dietro pesanti nuvole e il tempo era troppo brutto per passeggiare lungo la spiaggia era tutta la mia vita”.
Dalle pagine di questo libro-mosaico, in parte reportage giornalistico, in parte memoir, emerge una società piena di contraddizioni, di forti passioni e di straordinaria vitalità.
Se Gerusalemme coi suoi “terribili geli d’inverno e pessimi ristoranti” non poteva attirare una visitatrice laica come Linda Grant (“Gerusalemme mi calzava bene quanto un elmo rotto”), Tel Aviv, culturalmente sofisticata e cosmopolita rappresenta lo sfondo alle testimonianze che l’autrice raccoglie direttamente dalla gente ad esempio nel caffè Mapu dove si reca a prendere un bicchiere di vino alla sera, oppure al caffè Tam “un posto che offriva un’ottima colazione…un piccolo giardino al riparo dal traffico gettava ombra sui tavolini traballanti e le buganville facevano ricadere cascate di fiori sulla veranda”.
A poche settimane dal suo arrivo Linda Grant si scontra con il suo primo “balagan”.
Cos’è un balagan? “E’ il caos, la confusione che ti fa alzare le braccia al cielo….ti senti indifesa, sopraffatta” fino a quando Rafi un idraulico non arriva a sistemare il rubinetto del bagno che da ore schizzava acqua per tutta la casa.
“Dove sei’” E’ la domanda che gli amici, i parenti, i figli, i padri e le madri israeliane pongono più frequentemente che in qualsiasi altro paese.
Dove sei significa in realtà, dove non sei.
E’ il luogo dove i tuoi familiari sperano tu non sia quando apprendono dai notiziari che c’è stato l’ennesimo “pigua”, un attentato terroristico.
Una realtà con la quale chi vive in Israele prima o poi si trova a confrontarsi e che – scrive
Dalla penna di Linda Grant emergono ritratti indimenticabili: Yan e Rosita che lasciano
Usando la lente di ingrandimento
E sempre senza pregiudizi né arroganza l’autrice ci racconta del suo viaggio a Neve Dekalim nel momento in cui il governo sta per approvare lo smantellamento delle colonie di Gaza.
Moshe e Rachel Saperstein, Ronni Bakschi, Meir Rosenstein….ognuno di loro ha una storia familiare fatta di sofferenze e lutti; con difficoltà e a prezzo di rinuncei si sono costruiti la loro casa e ora abbandonarla è l’ennesimo sacrificio che devono affrontare, uno strappo insanabile.
Con una prosa scorrevole e uno stile elegante Linda Grant delinea la situazione israeliana (matzav) e fa emergere il volto più umano di una società vivace e dalle mille sfaccettature.
E’ un libro lucido e concreto che non fornisce risposte ma ci fa conoscere la complessa realtà politica e sociale di un paese che ogni giorno deve difendere il suo diritto all’esistenza.
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