Mi riferisco ad una fotografia, apparsa sul vostro quotidiano del 9 luglio, nela quale si vede un uomo con in braccio una bambina, in atteggiamento disperato, presumibilmente scattata durante la guerra tra Israele e Hezbollah della scorsa estate. Mi dispiace che non siate stati informati che, lo stesso uomo, appare in altre fotografie in altri luoghi, ma sempre nello stesso atteggiamento disperato: evidentemente si tratta di un attore specializzato in arte drammatica. Purtroppo però, il vostro giornale, utilizza questo tipo di foto, come propaganda atta a dimostrare la perfidia israeliana: mai una volta che io abbia visto una foto raffigurante abitanti di Haifa mentre scappano dai missili, mai che voi abbiate fatto un tentativo di essere piu' equilibrati ed equidistanti o, per usare un'espressione cara al ministro degli esteri D'Alema "equivicini". Forse, siete talmente "equivicini" che senza accorgervene siete rimasti solo "vicini": vi consiglio un soggiorno (da intendersi gratuito) a Sderot, così magari potreste aprire i vostri orizzonti.
Cordiali saluti
Ester Picciotto