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Una lettera alla Stampa 12/07/2007
A pagina 5 avete pubblicato, a fianco di un articolo sulle verità del Sismi
la fotografia di un padre disperato con un bambinetto in braccio.
Spiace dover osservare che un quotidiano dalle grandi tradizioni come La
Stampa non si accorga di pubblicare una fotografia oggetto di studi da mesi
in importanti convegni. Io ha visionato per la prima volta questa immagine
in un convegno del mese di marzo quando la stessa è stata proiettata insieme
ad altre nelle quali lo stesso attore arabo veniva ripreso in diverse pose
destinate a colpire il lettore (e anche l'editore!) distratto.
Più recentemente la stessa immagine è stata nuovamente commentata in
identico modo in un convegno svoltosi presso l'Università di Torino a cura
del professor Volli sulla scienza della comunicazione (convegno tra l'altro
aperto al pubblico).
La Stampa appare quindi distratta negli ambienti dove insegnano come si
falsano le notizie, a meno che non sia piuttosto una più grave, voluta
complicità coi falsari delle notizie. In un caso come nell'altro La Stampa
non rende un buon servizio ai suoi lettori.
Tempo addietro ho comunicato al vostro direttore l'impossibilità per me di
continuare ad essere un vostro lettore, dopo tanti anni di abbonamento. Per
questa ragione vi scrivo in ritardo, avendo visto per caso solo oggi il
vostro foglio del 9 us. Tale fortuita visione mi da conferma di aver fatto
bene a cambiare testata.
Emanuel Segre Amar

Ecco la foto cui si riferisce la lettera:

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