Massimo D'Alema potrà sembrare anche duro nei confronti di Isarele.Vogliamo chiamare i "territori occupati" "territori contesi"?Va benissimo.Vogliamo chiamare "i coloni" semplicemente cittadini israeliani?Va benissimo!E' un fatto o no che nel West Bank gli insediamenti sono proliferati negli ultimi anni?
National Geographic pubblica,ogni due o tre anni,un lungo servizio con carte geografiche e cifre che indicano il livello di insediamenti israeliani nei territori contesi,non cerdo si possa accusare di essere anti una rivista come NG.
Quello che si capisce bene è che alcuni cercano di far passare questo come un dettaglio,del tutto insignificante,nella lotta in atto;guarda caso sono gli stessi che pensano Israele abbia dei diritti sul West Bank!
Altri,molto umilmente,credono i palestinesi non percepiscano come un dettaglio la proliferazione degli insediamenti nel West Bank.
I primi cercano di attribuire "una valenza religiosa al conflitto" e non hanno avuto esitazioni nell'usare 11/9 per allargare il discorso di un poco.
Gli altri credono,forse erroneamente,che la base del conflitto sia la terra.
lettera firmata
Israele si è ritirata da Gaza smantellando tutti gli insediamenti. I palestinesi non hanno utilizzato Gaza come base di lancio di nuovi attacchi terroristici, non si sono preoccupati di costruirci un'embrione di Stato funzionante.
D'altro canto, il terrorismo e il tentativo di porre fine alla presenza ebraica in medio Oriente sono iniziati negli anni 20, molto prima della guerra del 67 e degli insediamenti in Cisgiordania e Gaza.
La base religiosa del conflitto, poi, è scritta nei testi di Hamas. Non è un'invenzione di propagandisti israeliani.
Sugli insediamenti, sulla terra, sarebbe possibile una trattativa. Se Hamas, la Jihad islamica, le Brigate Al Aqsa hanno scelto la violenza, è perché il problema per loronon sono gli insediamenti, ma l'esistenza di Israele