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Il Manifesto Rassegna Stampa
07.07.2007 Marwan Barghouti illegittimamente arrestato, va quindi scarcerato
lo sostengono Andreotti,Dom Franzoni,Russo Spena, Gentiloni E., Pollastrini B.,Folena ecc.

Testata: Il Manifesto
Data: 07 luglio 2007
Pagina: 2
Autore: Autori Vari
Titolo: «Per la liberazione di Barghouti»

Non sappiamo cosa deciderà il governo israeliano in merito a Marwan Bargouthi. Leggiamo però a pag.2 del MANIFESTO di oggi, 07/07/2007, un appello per la sua scarcerazione, perchè,scrivono i firmatari, " illegittimamente arrestato ". Non che la cosa ci stupisca, per il quotidiano comunista non ce ne dovrebbe essere nemmeno uno di terrorista nelle carceri israeliane. Quel che ha attratto la nostra attenzione è la natura della compagnia che accomuna i firmatari. Da Giulio Andreotti a Dom Franzoni, dalla Morgantini a Folena, da Russo Spena alle immancabili donne in nero, insomma quel fritto misto catto-comunista che conosciamo. Ci sono poi alcuni cognomi, preceduti dal primo nome con la sola iniziale, quindi non atomaticamente attribuibile. Quale Pollastrini sarà, quella il cui primo nome comincia con B. ? E Gentiloni, che fa F., è quello al governo ? E Amato, con F e non G., chi sarà ? certo una spruzzata di ex socialisti, quando si tratta di agire contro Israele non stupisce, sarebbe strano il contrario, infatti si sente la mancanza di un Craxi nell'elenco. Se poi la Pollastrini B. fosse proprio la ministra Barbara, avremmo voglia di chiederle, a lei, moglie di un famoso e potente banchiere, se è per la depenalizzazione del reato di furto in banca, ce lo faccia sapere, è sempre bene aggiornarsi.

Ecco l'articolo:

Per la iberazione di Barghouti
Signor ministro D'Alema, facciamo appello alla sua autorità perché si faccia promotore presso il presidente dello stato di Israele di un provvedimento di grazia per la scarcerazione di Marwan Barghouti, influente personalità palestinese, illegittimamente arrestato, processato e detenuto nelle carceri israeliane con altre personalità palestinesi dell'Olp e di Hamas. L'attuale situazione di conflitto cruento fra il movimento palestinese di Hamas e il partito di Fatah oltre che essere una nuova insopportabile sofferenza per la popolazione, è la dimostrazione che la pratica di alimentare il conflitto ideologico con quella della militarizzazione delle parti, non può che portare allo scontro armato, alla guerra civile e alla paralisi di ogni trattativa per una giusta pace fra i popoli palestinese e israeliano. Marwan Barghouti, segretario di Al Fatah in Cisgiordania, insieme ai rappresentanti di Hamas, e ad altri rappresentanti delle varie componenti dell'Olp con lui detenuti, l'11 maggio del 2006 promuoveva un documento firmato anche da Sheick Abed al Khaleq Alnatsha, della suprema direzione del movimento Hamas, nel quale ci si appellava alla concordia nazionale e, fra l'altro, sollecitava l'entrata dei movimenti Hamas e Jihad islamico nell'Olp «in quanto essa è l'unico legittimo rappresentante del popolo palestinese ovunque esso si trovi» (punto 2). Al punto 5 si enunciava la necessità di proteggere e rafforzare l'Anp come nucleo del futuro stato; al punto 6 si auspicava un governo di unità nazionale «che garantisca la partecipazione di tutti i gruppi parlamentari, in particolare dei due movimenti Fatah e Hamas» e, infine, al punto 7 si affermava: «La gestione delle trattative è una prerogativa dell'Olp e del presidente dell'Anp e devono basarsi sul mantenimento dei nostri obbiettivi nazionali, realizzati a condizione che ogni accordo sul nostro destino abbia l'approvazione del nuovo Consiglio nazionale palestinese oppure, ove possibile, attraverso un referendum». Il fatto che la trattativa con Israele e gli stati arabi fosse e rimanesse prerogativa dell'Olp in quanto tale e del presidente dell'Anp avrebbe dovuto essere garanzia sufficiente per procedere su questa linea, unitaria per i palestinesi e credibile per il governo israeliano. Le posizioni espresse nel documento dalle personalità palestinesi detenute non sono state seriamente valutate e è lecito pensare che sia mancata la volontà politica per attuarle e che siano mancati i soggetti che potessero autorevolmente esprimerle nell'azione politica. Nella storia recente si è spesso verificato che una personalità della resistenza, a lungo detenuta, liberata e messa in condizione di agire politicamente, ha potuto raccogliere un totale consenso interno e stabilire rapporti equi e pacifici con quella parte considerata avversa. Riteniamo che Marwan Barghouti abbia questo carisma. Facciamo appello alla volontà di pace del popolo israeliano e alla intelligenza politica del suo presidente. Chiediamo che Marwan Barghouti e gli altri esponenti politici siano rimesso in libertà e possano riprendere la loro attività politica. Chiediamo che sia tolta la voce alle armi e sia dato spazio alla politica Ancora una volta chiediamo che sia data una chance alla pace.
S. Al Kariouti, B. Saleh, R. La Valle, G. Franzoni, Donne in nero Italia, M. Etchegarray, G. Andreotti, A. La Volpe, Rete Radié Resch naz., A. Manca,Y. Ueno, A. M. Capocasale, S. Gaetani, R. Pierro, L. Morgantini, Y. Salman, D. Gallo, A. Pasqua, M. Abu Samra, J. Venier, E. Deiana, P. Folena, B. Pollastrini, G. Russo Spena, M. Musolino, E. Acocella, M. A. Manacorda, F. Marcelli, F. Gentiloni, D.l Amit, S. Pisa, G. Mele, Mamoun e Shadi Barghouthi, F. Amato

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