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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
05.07.2007 Franco Cardini non difende i cristiani del Medio Oriente, rimpiange Saddam Hussein e condanna Israele
quando i pregiudizi politici vengono prima di tutto il resto

Testata: Corriere della Sera
Data: 05 luglio 2007
Pagina: 21
Autore: Gianna Fregonara
Titolo: «Cardini: temo che così si alimenti nuovo odio»
Antislamica. Così bolla Franco Cardini la manifestazione in difesa della libertà religiosa dei cristiani in Medio Oriente. Promossa da un musulmano.
Aggiunge che per garantire che i cristiani non fossero perseguitati in Iraq bastava mantenere al potere Saddam Hussein (che uccideva centinai di migliaia di iracheni, cristiani inclusi, ma aveva il caldeo Tareq Aziz tra i suoi principali complici) e che anche in Israele i cristiani "hanno difficoltà religiose". "Ma lì di solito non vengono uccisi o rapiti" nota interedetta l'intervistatrice. Cardini cambia discorso.

Domanda: al cattolico Cardini interessano più i cristiani o il suo odio per Israele e l'America?

ROMA — «Qualche
Quale?
dubbio ce l'ho».
«Che, al di là delle buone intenzioni degli organizzatori che stimo, il tasto che interessa sia l'antislamismo indiscriminato». Per questo il professor Franco Cardini, cattolico, che pur non sarebbe contrario per principio, anzi, a partecipare ad una manifestazione per ricordare le persecuzioni ai cristiani nel mondo, non ha aderito a quella di ieri: «Mi sembra che in questo caso si dia un po' troppo per scontato che i musulmani siano quasi tutti radicali e che i musulmani radicali siano tutti dei terroristi. Si parla di fondamentalismo, di fanatismo e scatta troppo spesso l'associazione musulmano-fanatico, senza vedere che invece i terroristi sono alcune frange circoscritte ».
Spesso però le maggiori persecuzioni i cristiani le subiscono in Paesi musulmani.
«Ma noi confondiamo fondamentalismo e islamismo e questo non aiuta, anzi. Si dice che in Iraq i cristiani sono perseguitati. Certo, ma dopo la guerra, perché tutto si poteva dire di Saddam tranne che non fosse tollerante con i cristiani. Ma adesso lì scatta l'associazione: cristiani-occidentali. E poi non dimentichiamo che i cristiani hanno difficoltà religiose anche in America Latina e in Israele».
Ma lì di solito non vengono uccisi o rapiti.
«Certo, ma io credo che il problema che pure c'è sia più complesso di quanto appaia con questa manifestazione. Per esempio io mi chiedo: le chiese orientali, le chiese che vivono nei posti a rischio, in Medio oriente per esempio, sono state coinvolte? È stato chiesto loro che cosa ne pensano, loro che dovrebbero per così dire essere i beneficiati da questa mobilitazione? Non è che alla fine si ottiene il risultato opposto e si finisce per alimentare l'odio verso quelle comunità?»
Insomma lei teme che possa essere strumentalizzata.
«Sì, io avrei preferito una manifestazione più congressuale, in cui discutere del problema dei cristiani perseguitati, in cui, parlare, confrontarsi e non una a cui aderire e basta».

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