Manifestazione promossa da Magdi Allam
Stasera sarò in piazza Santissimi Apostoli, per aderire anche fisicamente alla manifestazione indetta da Magdi Allam – vicedirettore del Corriere della Sera – in favore dei cristiani uccisi o costretti a fuggire dal Medio Oriente e a Oriente. Sul forum di Magdi Allam, sul sito Corriere.it, si leggono la motivazione e le adesioni politiche dei primi giorni, circa un mese fa. A queste si sono aggiunte altre.
Sappiamo che dal 2000, la sorte dei cristiani (soprattutto ortodossi, ma anche cattolici) è sotto ricatto e pesante minaccia da parte dei fondamentalismi islamici e dalla rivolta di Arafat. Le case della cristiana-ortodossa Beit Jalla di fronte al quartiere di Gerusalemme, Gilo, sono state quotidianamente invase dai terroristi che sparavano contro il quartiere gerosolimitano. Sempre alla stessa ora per consentire le riprese delle tv di Arafat che poi venivano amplificate da Al-Jazeera nei tg della sera. Inoltre, Arafat (spalleggiato dal mondo arabo ed islamico) perseguiva l’internazionalizzazione del conflitto, sperando che gli israeliani colpissero la chiesa adiacente, ed estremizzando le piazze islamiche, sacrificando i bambini e ragazzi palestinesi. In aggiunta, poiché l’ortodossia russa è padrona di gran parte della Terra Santa, cioè la storica regione palestinese (di romana e cristiana memoria) che va dall’Egitto alla Siria compresa, l’odio è aumentato perché i suoi appartenenti hanno venduto terreni ed edifici agli israeliani. E’ prevista la pena di morte per i palestinesi che vendono le loro proprietà agli israeliani. Con l’avvento nel 2006 di Hamas, l’allarme tra i cristiani è cresciuto ancor più sensibilmente e l’esodo – ma anche dei palestinesi musulmani moderati – è stato fortissimo (80 mila unità) dall’anno scorso.
La manifestazione promossa da Magdi Allam non sarà – come probabilmente è stata interpretata per lungo tempo, visto che le adesioni aumentano all’ultima ora – all’insegna del conflitto interreligioso, ma a tutela di esseri umani discriminati, ANCORA, per la loro sola appartenenza religiosa.