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Ansa non è corretta 04/07/2007

Trovo davvero stupefacente la lettera che sostiene la correttezza dell'Ansa Chiaramente, sinteticità a parte, l'espressione "vittima" non può essere considerata "neutra". Mi si passi l'esemplificazione: se un passante scagliasse (per motivi solo a lui noti) mattoni contro le vetrate di un ufficio ANSA e venisse poi arrestato, giustamente, dalla polizia dovrebbe essere considerato vittima della brutalità di quest'ultima? Pare evidente che "il nocciolo" dell'informazione a senso unico dell'Agenzia deriva, palesemente, da una "vicinanza" con gli estremisti islamici che, a quanto pare, hanno "entrature" rilevanti in ANSA. Basti pensare a quante notizie vengono spacciate come "da fonte palestinese" (quale?) e come venga posto sullo stesso piano delle stringate dichiarazioni delle Israele Defence Forces che, peraltro, dettagliano i loro interventi in maniera molto accurata...ma spesso nascosta. Come, per non andare lontano, la valutazione della quantità di supporti umanitari entrati giorno dopo giorno a Gaza. Si può che definire questo atteggiamento che mette sullo stesso piano ignoti informatori palestinesi e rappresentanti di uno Stato legalmente riconosciuto come "due pesi e due misure" o appare troppo offensivo per i difensori della "notizia neutra"? 
lettera firmata

Gentile redazione di informazione corretta.com,
 
C'e' un lettore che vi ha scritto una lettera sostenendo la correttezza di ANSA. A mio parere invece l' ANSA degli ultimi sette anni, per tutto quanto concerne Israele, e' molto simile all' agenzia LUCE dei tempi di Mussolini. Vivo in Israele e le notizie le conosco. Sono giunto alla conclusione che l' assurdita' dei lanci dell' agenzia LUCE e' molto simile a quella dei lanci dell' ANSA, riguardo a Israele. Non giudico il resto delle notizie ANSA, giudico solo quelle che concernono il paese in cui vivo, Israele. Io credo che un giovane volonteroso che voglia fare una bella tesi di laurea (ma dovrebbe poi stare molto attento a chi la consegna...), puo' prendere le notizie pubblicate su internet dai giornali israeliani come Yediot Ahronot e Haaretz dal 2000 a oggi, e confrontarle con le stesse "notizie" trasmesse dall' agenzia ANSA. Ne risulterebbe una carta carbone in automatico. Tutto quello che e' nero risulterebbe bianco e viceversa. Inoltre, nella vostra risposta al lettore, andrebbe aggiunto questo dato molto significativo : il 95% dei morti (e di conseguenza anche dei feriti) palestinesi dal 2000 a oggi, sono di sesso maschile e di giovane eta', tra i 13 e i 30 anni. Invece il 30-40% dei morti israeliani (e quindi anche i feriti) sono di sesso femminile. Come mai questa differenza ? Nel secolo diciottesimo i giovani maschi venivano mandati a morire per la patria, e cio' avveniva nel corso di aspri combattimenti, inoltre la carriera del soldato era fatta di spontanea volonta'. Oggi tra gli islamici accade lo stesso fenomeno : i giovani maschi arabi, in mancanza di una educazione moderna e di un sistema parimenti moderno e progredito, scelgono di combattere e di morire contro i soldati di Israele. Lo fanno di loro "spontanea" volonta' . "Spontanea" tra virgolette perche' tale scelta e' sopratutto dettata dall' alto, dai loro centri di potere, dal sistema in cui vivono, che ha bandito la parola "pacifismo, con gli ebrei d'Israele. Se il numero dei loro morti e' maggiore di quelli israeliani, cio' non significa che abbiano piu' ragioni di loro, nonostante i mezzi di informazione occidentali fanno pensare il contrario. Tra gli israeliani a morire sono sopratutto i civili che non prendono parte a nessuno scontro, e tra i civili la percentuale di donne e' circa del 50% , quindi questo dato conferma i fatti (circa il 30-40% dei morti israeliani sono donne, quindi civili). Tra i palestinesi i morti sono sopratutto elementi armati che scelgono di combattere. Tra l' altro la parola "combattere" non e' molto appropriata.  Loro scelgono di assassinare piu' che combattere, perche' se riuscissero a raggiungere civili ebrei di tutte le eta' non esiterebbero ad assassinarne il numero maggiore possibile. Quindi piu' che di "combattimento" bisognerebbe parlare di "crimini", nel caso dei palestinesi. Nonostante questo l' agenzia ANSA riesce sempre a far passare i valorosi soldati d' Israele per dei "criminali", mentre i veri criminali, i terroristi palestinesi, vengono descritti come "civili". Lo stesso fenomeno era accaduto l' anno scorso, nel corso della guerra del Libano. L' agenzia ANSA riferiva dei morti libanesi e li chiamava tutti "civili". Chissa' come mai l' esercito di Israele ha avuto cosi' tante difficolta', se ha avuto a che fare solo con dei "civili" in Libano... Chissa' che quei civili non fossero terroristi di Hizballah ? Giammai contare siffatta verita'... Per fortuna la democrazia permette l' esistenza di informazionecorretta.com che chiama i terroristi con il loro vero nome, e non li chiama "civili", come fa l' agenzia ANSA.  
 
Alberto Levy
da Israele

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