Le Maccabiadi a Roma ebbero luogo per la prima volta nel 1932 a Tel Aviv
Testata: Agenzia Radicale Data: 04 luglio 2007 Pagina: 0 Autore: Elena Lattes Titolo: «Domani partono a Roma le Maccabiadi: non solo»
Da NUOVA AGENZIA RADICALE:
Roma si sta preparando ad ospitare un grande evento: il 4 luglio, infatti, cominceranno le Maccabiadi definite impropriamente le “olimpiadi ebraiche”. Ideate nel 1912 su ispirazione dei giochi olimpici tenutisi quell’anno a Stoccolma e prendendo il nome dall’associazione sportiva Maccabi, nata in Turchia alla fine del secolo precedente per accogliere un gruppo di ginnasti a cui fu vietato l’ingresso in un club di Costantinopoli, ebbero luogo per la prima volta nel 1932 a Tel Aviv, inaugurate dal sindaco Meir Dizengoff.
Interrotte nel 1938 a causa della persecuzione e della guerra nazifascista furono riprese nel 1950 e da allora si svolgono ogni due anni alternativamente in Israele e in Europa. Vi partecipano atleti da tutto il mondo, compresi i cittadini israeliani arabi e di qualunque altro gruppo etnico.
Nel 1989 vi presero parte per la prima volta le delegazioni dai Paesi dell’Europa dell’est. Le edizioni precedenti si tennero ad Anversa (2003), Glasgow (1999), Amsterdam (1995), Marsiglia (1991), Copenhagen (1987), Anversa (1983), Leicester (1979), Lione (1963), Copenhagen (1959), Anversa (1930) e Praga (1929).
E’ quindi la prima volta che si svolgono in Italia.
Nel 2005 la prima medaglia d’oro nella corsa fu vinta dalla diciassettenne Asalla Shahada, proveniente dal villaggio arabo settentrionale di Sakhnin, mentre Mohammad Babulfath, musulmano di origine iraniana e rappresentate della Svezia, raggiunse il primo posto nella lotta romana. L’Italia portò a casa l’oro vinto nel Triathlon da Manuela Ascoli, una trentunenne farmacista romana.
All’organizzazione vi hanno partecipato, oltre che la Comunità, varie associazioni ebraiche e le istituzioni pubbliche, l’Agenzia dello Sport del Lazio, i giovani cattolici delle Acli, i volontari europei di Young Action for Peace, gli scout francesi, i giovani di Special Olympics e i cittadini iscritti nel Registro del volontariato del Comune di Roma.
Per poter accogliere gli oltre duemila atleti provenienti da più di 35 Paesi, è stato necessario coinvolgere 500 volontari, per la maggior parte giovani, ma anche ultra sessantenni, che si divideranno nei vari settori: dall’accoglienza, all’assistenza sanitaria, passando per la ristorazione, il servizio di vigilanza, l’ufficio stampa e tanti altri ancora, affinché il programma intensissimo si possa svolgere al meglio e nella massima sicurezza.
Le discipline in cui si sfideranno sono 16: Atletica, Badminton, Basket, Bowling, Bridge, Calcio, Calcio a 5, Golf, Karate, Nuoto, Scacchi, Scherma, Squash, Tennis, Tennistavolo e Volley. Adriano Panatta, assessore provinciale allo sport, spera che la squadra italiana possa portare qualche buon risultato “nel calcio, nella pallavolo, nel basket, e anche nel tennis.”
Oltre alle gare vere e proprie sono in programma diverse feste, come quella d’inaugurazione che si terrà il 5 luglio allo stadio Flaminio, alla presenza dei presidenti della Regione e della Provincia, del sindaco Walter Veltroni, del ministro dello Sport, testimonial e artisti vari. L’8 luglio si svolgerà una stracittadina notturna con due percorsi da 5 e da 8 kilometri, aperta a tutta la città, che si snoderà tra il Lungotevere, davanti alla sinagoga, e il Colosseo. L’11 luglio invece ci sarà la grande festa di chiusura.
Un grande raduno internazionale, quindi, non solo ebraico e non solo sportivo, ma molto di più.
Per inviare una e-mail alla redazione di Nuova Agenzia Radicale cliccare sul link sottostante agenziaradicale@inwind.it