Gentile redazione
Vi chiedo di visionare il contenuto di questo link, è l'ultima newsletter mandata dal sito "antidoti" di Rino Cammilleri.
http://www.rinocammilleri.it/beyondengine/frontend/exec.php
grazie
lettera firmata
Ecco il testo:
Sul numero del luglio 2007 della rivista «Aspenia», dedicato alla situazione di Israele, l’ex ambasciatore Sergio Romano riserva, nel suo articolo, alcuni passaggi alla diaspora, cioè agli ebrei residenti fuori da Israele.
Nota Romano che essa, di fronte agli attuali problemi di Israele, ha adottato un singolare atteggiamento: «Ha delegato la propria rappresentanza a una nomenklatura che considera antisemita ogni critica indirizzata alla politica israeliana e pretende la redazione di una nuova storia europea del Novecento, scritta alla luce di un solo criterio: l’atteggiamento verso gli ebrei dei governi, degli uomini politici, degli intellettuali. Soggetti a queste pressioni, i governi europei hanno proclamato “giorni della memoria” dedicati alla commemorazione del genocidio ebraico, hanno costruito memoriali, hanno aperto musei della Shoah e hanno approvato leggi che puniscono con il carcere il diniego del genocidio».
Ancora: «Il maggior bersaglio di questa nomenklatura, da qualche anno, è la Chiesa di Pio XII».
Non che non ce ne fossimo accorti, certo. Ma ci rende pensosi l’indubbia efficacia di «queste pressioni». E ci chiediamo perché ce l’abbiano tanto con Pio XII.
Di più non diciamo, perché ha ragione Romano: «Chi ha sollevato il problema dell’influenza esercitata da questa nomenklatura è stato spesso bersaglio di critiche acrimoniose».
Nella migliore delle ipotesi.
RIno Camilleri non è da confondere col famoso giallista Andrea.
E' un giornalista e saggista cattolico, noto tra l'altro per la rubrica dedicata ai santi sul Giornale
Vien dunque da commentare "Camilleri scherzi con santi e lasci stare i fanti", quale ci risulta sia Pio XII, che ancora la Chiesa non ha canonizzato e quale certamente è Sergio Romano.
Il quale non è stato affatto "bersaglio di critiche acrimoniose", ma semmai di pacate e documentate critiche. Motivate e doverose, vista la sua opera di disinformazione su Israele e di riproposizione di vecchi e pericolosi stereotipi.
redazione IC