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Una lettera relativa a questo articolo Negli anni '70 circolava trai giovani una barzelletta di questo tenore. L'ONU aveva proclamato l'anno internazionale dell'elefante. L'italia contribuì con tre libri. Uno piuttosto piccolo sul contributo deli elefanti nella guerra di Annibale contro Roma. I lsecondo un poco più spesso sui cento modi per cucinare la carne d'elefante. Il terzo, delle dimensioni di un vocabolario, sull'elefante e la resistenza italiana. Questa barzelletta indica come già negli anni 70 la retorica resistenziale avese invaso la cultura italiana, retorica che noi, nati subito dopo la cessazione delle ostilità, non avevamo percepito durante i nostri studi. Ora è facile per un popolo come il nostro imbevuto di retorica resistenziale (e che costantemente dimentica il contributo degli angloamericani alla riconquista della penisola) fare mentalmente l'eguaglianza logica tra la nostra resistenza e la lotta arabo palestinese contro Israele. Gli arabi sono semplicemente i resistenti, cioè i buoni, e quindi, anche se falso, Israele diventa automaticamente il cattivo, ovvero il fascista da abbattere. Che questa falsa equazione perseguiti il modo di pensare italiano è un fatto, che gli inglesi pensino quello che ha scritto Fiamma Nirenstein sul Giornale mi stupisce. |
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