Vedi qui la critica qui si riferisce questa lettera:
Mi domando se chi scrive sul mensile delle Ed. San Paolo o su altre pubblicazioni quello che oggi e ieri (non importa molto quale sia l'attualita' della situazione che si esamina) si continua a leggere - e non solo a proposito dei palestinesi - si renda conto di quanto offensivo "paternalismo", cosi' deleterio per le popolazioni interessate, si nasconde, e neanche tanto, nei loro scritti, coperto dal bisogno - questo tutt'altro che sottinteso - di colpire e uccidere Israele in senso morale e fisico. Credo che i palestinesi, in questo caso, dovrebbero sentirsi offesi nella loro dignita' se avessero coscienza del fondamentale disprezzo nascosto in ogni atteggiamento che tenda a deresponsabilizzare le persone nelle vicende che le coinvolgono. In questo caso i palestinesi di Israele dovrebbero sapere di essere responsabili delle loro vicende e della miseria di cui tutti parlano - ben lontana da quella di altri popoli che oggi soffrono sulla terra e dei quali sembra che a nessuno importi - perche' sono responsabili delle persone che hanno voluto al potere e che con il loro comportamento e con la loro politica li riducono ad una condizione sempre piu' pietosa. Aiutarli a prendere coscienza di questo e' un aiuto vero e dignitoso. Predicare violenza per poi additare alla compassione e' quanto di piu' spregevole ci possa essere nei confronti di persone e popoli.
La storia dovrebbe insegnare, ma purtroppo non c'e' maestra piu' ignorata.
lettera firmata