Dal FOGLIO di oggi, 20/06/2007 a pag.3, una analisi dei rapporti fra palestinesi e Israele, dal titolo: "Israele soccorre i palestinesi di gaza e il governo di Rammallah". Ecco l'articolo:
Gerusalemme. Le ambulanze israeliane sono entrate, attraverso il valico di Erez, a nord di Gaza, in territorio palestinese. Hanno portato verso un ospedale di Ashqelon circa dieci feriti: abitanti della Striscia, vittime dei recenti scontri intestini tra Hamas Fatah. L’esercito aveva finora impedito il passaggio di personale medico oltre il confine nel timore di infiltrazioni in territorio israeliano per mezzo delle ambulanze. Sono entrati anche i carri armati di Tsahal. Hanno oltrepassato la frontiera vicino al valico penetrando di un chilometro. Nei pressi delle strutture dell’enorme check point ci sono circa 150 palestinesi che tentano di passare Cisgiordania attraverso Israele, alcuni sono lì da giorni. I soldati israeliani hanno lanciato loro bottiglie d’acqua. Secondo fonti militari, Tsahal sarebbe entrato nel territorio palestinese anche per evitare nuovi scontri a fuoco nell’area del valico, dove lunedì notte un esponente di Fatah è stato ucciso da uomini armati di Hamas. La situazione militare, politica e umanitaria di Gaza conquistata dal gruppo islamertmista e della Cisgiordania ancora in mano Fatah preoccupa la comunità internazionale. Sia il nuovo governo d’emergenza palestinese, sia i leader di molti paesi chiedono a Israele collaborazione. Fatah ha infatti subito domandato al governo di Ehud Olmert di appoggiare il nuovo esecutivo contro Hamas. La Lega araba, gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno immediatamente riconosciuto l’autorità del presidente e del suo premier Salam Fayyad. In Europa è in visita il sovrano saudita Abdullah bin Abdelaziz. E’ stato in Spagna e ieri ha incontrato il nuovo presidente francese Nicolas Sarkozy; andrà anche in Polonia. la sua prima visita ufficiale nell’Unione europea dai giorni della sua ascesa al trono, nel 2005. Al quotidiano spagnolo El Pais ha detto, preoccupato, che il conflitto mediorientale può diventare mondiale: dai Territori, dall’Iraq e dal Libano le violenze rischiano di espandersi altrove. “Mi sento profondamente ferito da quanto sta succedendo in Palestina”, ha spiegato. Nelle stesse ore, il premier israeliano Ol-islamert ha incontrato a Washington George Bush. Hamas e Fatah sono stati i protagonisti del colloquio. Il presidente americano ha inserito lo scontro tra le due fazioni nell’ampio contesto di un conflitto regionale tra moderati ed estremisti, soprattutto in Iraq, e ha appoggiato la volontà di Olmert d’isolare Hamas economicamente politicamente. Il tempismo è perfetto: proprio ieri il Comitato centrale di Fatah deciso che il partito non intratterrà più nessun tipo di contatto e non avrà incontri con esponenti del movimento islamista. Fatah non avrà alcuna relazione con Hamas, a nessun livello”, ha dichiarato Azzam al Ahmed, membro del comitato. La collaborazione mai partita negli scorsi mesi tra Abu Mazen e Olmert sembra adesso prendere forma. Il rais ha chiesto apertamente aiuto a Israele e alla comunità internazionale e le risposte sono arrivate immediate. Il governo israeliano ha fatto sapere che trasferirà ad Abu Mazen 300-400 milioni di dollari di rimesse delle tasse trattenute dall’elezione di Hamas nelgennaio 2006, ma pretende certezze: i soldi non dovranno andare a Gaza. Unione europea e Stati Uniti riprenderanno a inviare aiuti finanziari, ma soltanto verso la Cisgiordania. Gaza rimarrà tagliata fuori, anche se l’ufficio di Olmert ha assicurato che Israele non interverrà militarmente ma “prende in considerazione i bisogni umanitari” della Striscia. Hamas non riconosce Israele, ma sarà in qualche modo costretta ad averci a che fare. Gaza, infatti, non può sopravvivere senza il coordinamento con il governo Olmert: acqua, elettricità e carburante sono forniti da Israele che ha il controllo dei valichi. Ieri, sono entrati i primi camion del World Food Program delle Nazioni Unite, carichi di cibo e medicine, attraverso Kerem Shalom, a sud. Tsahal fa sapere che, se non ci saranno interferenze da parte di Hamas, gli aiuti umanitari continueranno a passare. Israele si sta occupando anche di far arrivare in Cisgiordania, attraverso la Giordania, gli esponenti di Fatah sconfinati in Egitto per sfuggire alle violenze dei giorni scorsi.
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