Cara Deborah,
Rispondo cosi' al tuo articolo "pace in cambio di pace" :
Nel mondo non vige la giustizia ma la legge del piu' forte. Se il mondo pretende delle cose da Israele, e' perche' una delle parti forti del mondo ha deciso che cosi' sia. Il mondo ha deciso che in cambio di pace Israele debba dare il Golan. Lasciamo da parte se e' giusto o no, lo hanno deciso le coalizioni di paesi che producono il petrolio e quelli che hanno vari tipi di ideologie. E' chiaro che "pace" ha un significato tutto suo per i popoli della regione. E' anche chiaro che molti in Italia credono che quando gli arabi dicono "pace" con Israele, intendano veramente dire "pace" e non "terrorismo fino alla sconfitta dell' entita' sionista" (una delle traduzioni in arabo della parola "pace", come spiegano in molti parlando della Taqiya, e cioe' dell' arte del mentire, permessa dagli islamici per diffondere l' Islam nel mondo). Quindi la situazione e' questa che abbiamo oggi : per avere degli alibi per attaccare l' Iran gli americani devono dare qualcosa in cambio al mondo islamico, che e' una delle potenze del globo, volenti o nolenti. Questo qualcosa significherebbe rinforzare i palestinesi o dare il Golan ai siriani. Di questo stiamo parlando, non della giustizia. Nel mondo islamico si dicono tante peste e corna di Israele che non si puo' attaccare un altro loro paese senza pretesti plausibili. Cio' significherebbe attentati terroristici antiamericani per generazioni a venire. E questo gli americani non lo vogliono. Come vedi la situazione e' piu' complicata di quanto i concetti di "giusto" o "sbagliato" possano presentare. Anche perche' la disinformazione anti-israeliana e' talmente gigantesca, che noi israeliani possiamo solo stare zitti, e lasciare che siano le grandi coalizioni a decidere del nostro destino. Purtroppo questa e' la legge del piu' forte, e per quanto forti noi possiamo essere, anche i palestinesi e gli islamici lo sono.
Alberto Levy