mercoledi` 27 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.06.2007 Italia, ingrata!
dal Texas, un commento sulla visita di Bush

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 giugno 2007
Pagina: 0
Autore: Piera Prister Bracaglia-Morante
Titolo: «Italia, ingrata!»

L’ Italia ha fatto una figura cosi meschina per la mancanza di ospitalita’ verso George Bush, presidente degli Stati Uniti, che, in visita alla citta’ di Roma, ha dovuto cambiare il suo percorso per ragioni di sicurezza. Non e’ andato a Trastevere , come avrebbe voluto, perche’ glielo hanno impedito, apertamente, quegli Italiani impuniti che bruciano nelle piazze le nostre bandiere; e, subdolamente, glielo hanno impedito quanti fanno parte della classe politica dirigente italiana, postcattocomunisti e postcomunisti che ufficialmente gli stringono la mano e piu’ o meno  nascostamente invece  appoggiano le proteste di piazza contro di lui. Alla faccia della lealta’ e dell’affidabilita’!.

Ma il Presidente se n’ e’ accorto e non se ne cura, pragmatico com’e’, fila dritto, ha altro  ben piu’ importante da fare! Il suo slogan, l’ha gridato all’indomani dell’11 settembre: nella lotta globale contro il terrorismo: “o siete con me o siete contro di me!”  Non ci sono mezze misure e infingimenti, non ci sono ma  e  se.

L’America e’ un paese generoso che ha aperto le porte a milioni di emigranti italiani in cerca di fortuna che, con il loro povero fardello delle cose piu’ care sulle spalle, senz’alcunche’, solo con la loro disperazione, con la loro miseria e con una grande speranza, erano pronti a partire, accalcandosi sui moli dove erano attraccati i bastimenti che dopo giorni e giorni di navigazione li avrebbero dovuti portare  a New York,  all’ombra della Statua della Liberta’, sbarcando su una terra che li accoglieva a braccia aperte. Certamente per loro e’ stato duro partire , con lo strazio nel cuore che solo le vecchie e melodiose canzoni napoletane di “Partono bastimenti , per terre assai lontane”  e “ Santa Lucia, lontan da te, quanta malinconia!” sanno rievocare!. Ma dietro quale dramma!  

Oggi quegli emigranti si sono integrati e fanno parte attiva della societa’ americana , anche se sono qui da generazioni, non dimenticano l’Italia. Sono ancora fieri della loro origine italiana , vogliono imparare l’Italiano, lo studiano con passione e chiedono di poter leggere e capire Dante in originale. Portano in classe espressioni dialettali, in un dialetto ancestrale, perso nella notte dei tempi, parlato dai loro padri e trasmesso con un lessico familiare, da generazione in generazione, da cui un linguista potrebbe esserne incuriosito ma che in Italia, forse, non si parla piu.’ Il loro sogno e’ quello di viaggiare in Italia e si preparano facendo ricerche genealogiche o chiedendo cortesemente la traduzione di certificati di battesimo e di matrimonio dal Latino. Non dimenticano la loro origine italiana di cui vanno molto fieri!

E tra di loro ci sono soldati dai cognomi italiani che combattono per un Iraq libero, soldati che se rimangono infermi ,  anche con le protesi ortopediche  vorrebbero ritornare a combattere in prima linea, a fianco dei loro commilitoni.. 

L’Italia e’ immemore del contributo di sangue versato dai soldati americani  per la liberta’ dell’Europa e dell’Italia contro il nazifascismo.

Non ve lo dobbiamo ricordare noi , ingrati! Andate a visitare la Normandia o, andate ad Anzio.. a visitare quel Cimitero dove i soldati americani sono sepolti con le croci e le stelle di David sulle loro tombe, caduti uniti nella lotta contro i regimi del terrore di Hitler e di Mussolini. Andate e portateci anche i vostri figli come fece il papa’ di Silvio Berlusconi di cui abbiamo appena riletto il discorso tenuto al Congresso Americano il primo marzo del 2006 Allora, il primo ministro italiano ci aveva fatto sperare un’alleanza piu’ forte fra i due paesi  e per l’importanza data all’Italia da un’ America che e’ stata da sempre una grande amica ed alleata. Abbiamo considerato Silvio Berlusconi un grande per la condivisione degli ideali di democrazia e di liberta’ contro tutti i regimi che sono la negazione di questi valori..

Che irriconoscenti sono gli Italiani! 

Dimenticano che l’America e’ una grande democrazia libera e generosa che da’ il diritto d’asilo a tutti i perseguitati del mondo dove gli Ebrei in fuga dall’Europa e dall’Italia hanno trovato un ri fugio Non potete negarlo!

Ma che infamia e’ la vostra, signori del governo! Quale vituperio!

Bush e’ il messaggero dei valori della democrazia cosi’ come lo e’ il leader italiano; perche’ entrambi sono consapevoli che la’dove avanzano le democrazie, arretrano i regimi. Solo esportando i suoi valori saranno sconfitti la poverta’, l’analfabetismo, l’indottrinamento e la sofferenza dei popoli oppressi. Entrambi ci ricordano che la lotta al terrorismo ha un alto prezzo,  pagato ieri ed oggi su tutti i  fronti  dai soldati alleati che sono morti e muoiono per questi ideali; ed e’ pagato inoltre dai dissidenti di tutto il mondo, uomini e donne che sfidano le piu’ terribili persecuzioni e torture.

Gli Stati Uniti, ancora una volta sono i battistrada della democrazia e George Bush ci rassicura che la democrazia prevarra’ , che la sua diffusione e’ inevitabile e ha aggiunto che “ tutti i governi che tollerano la tirannide commettono non solo un errore strategico ma si macchiano di immoralita’”.

Il disegno di Bush e’ quello di promuovere la democrazia aiutando i popoli che vivono sotto la tirannide e sotto il terrore, che hanno bisogno di sapere che non sono dimenticati e che non sono soli a combattere questa battaglia ideologica.

Ecco perche’ prima di partire per l’Europa, Bush, mosso da  una visione pragmatica della Storia , ha affidato a Condoleezza Rice il compito di  dare direttive a tutti gli ambasciatori americani affinche’ si incontrino con quanti attivamente si battono per la democrazia e i diritti umani ovunque, nel mondo. 

Piera Prister Bracaglia-Morante


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT