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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.06.2007 Le ambizioni politiche di Arcadi Gaydamak
il miliardario di origine russa vorebbe diventare sindaco di Gerusalemme

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 giugno 2007
Pagina: 23
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Israele, la svolta kosher del miliardario»
Dal CORRIERE della SERA del 12 giugno 2007: 

GERUSALEMME — «Del maiale non si butta via niente», ripetono sconsolati al kibbutz Mizra. Eppure Arcadi Gaydamak ha deciso di buttarli via (i maiali) e con loro un mercato da 100 milioni di dollari. L'uomo d'affari russo ha acquistato la catena di supermercati Tiv Taam, che tutti in Israele conoscono — e molti frequentano — per due eccezioni: i negozi sono aperti di sabato e tra i banconi si possono trovare cibi non kosher, dai prosciutti ai salami, dalle cotolette di maiale ai gamberetti. Contro le regole religiose e per l'indignazione degli ultraortodossi, che considerano le insegne al «Buon Gusto» un simbolo di corruzione.
Gaydamak ha già annunciato che «ripulirà» i supermercati: solo prodotti approvati dal rabbinato e chiusura al tramonto del venerdì. «In uno Stato ebraico con una numerosa minoranza musulmana, vendere carne di maiale è una provocazione», ha commentato alla radio dell'esercito. I portavoce hanno fatto sapere che lui non ne ha mai mangiata, neppure nei suoi viaggi a Mosca o Parigi. E fanno capire che, scegliendo di non vendere più i cibi «impuri», Gaydamak venderà meglio se stesso. È quello che scrivono gli editorialisti sui giornali: «Dopo questa mossa, Arcadi sarà kosher — commenta Lily Galili sul quotidiano Haaretz
—. D'ora in avanti, non è più solo un eccentrico e controverso miliardario russo. Nel momento in cui rafforza i suoi legami con l'ebraismo, diventa più israeliano».
Gaydamak ha sogni da primo ministro e ambizioni da sindaco di Gerusalemme (ha annunciato la candidatura), ma parla con difficoltà l'ebraico e per gli analisti resta l'ostacolo più grande all'avventura in politica. L'operazione Tiv Taam sarebbe stata suggerita dai suoi consiglieri religiosi: gli permette di conquistare gli elettori ultraortodossi, pronti a votare per l'attuale sindaco Uri Lupolianski, uno di loro.
L'uomo d'affari ha sborsato 100 milioni di dollari per il 51% della catena, un prezzo superiore dell'80% al valore di mercato. Attraverso la società controlla anche il 75% dell'industria alimentare del kibbutz Mizra, nel nord d'Israele, che produce 150 tonnellate al mese di prodotti a base di maiale. «La gente è pronta a pagare di più per le nostre specialità — commenta uno degli operai —. Soprattutto i prodotto non kosher. Se dobbiamo trasformarci, vogliamo essere compensati». I suoi assistenti spiegano quale sarà il vero profitto: «Possedere una catena di supermercati dove distribuire volantini con il messaggio del suo movimento Giustizia Sociale è meglio che mille spot in televisione».
Arcadi Gaydamak, 55 anni, è arrivato in Israele per la prima volta nel 1972 ed è passato da anonimo benefattore a celebre antagonista del governo. L'estate scorsa, durante la guerra in Libano, ha organizzato un campo sulla costa per accogliere i transfughi dalle città del nord, bombardate dagli Hezbollah. Poche settimane fa, in poco tempo e con molti soldi, ha caricato sugli autobus gli abitanti di Sderot, per offrire un fine settimana in albergo (a sue spese) lontano dalla minaccia dei razzi Qassam. Ehud Olmert ha condannato l'evacuazione: «Sono contrario alle fughe. Sono le foto che Hamas vuole vedere, non possiamo concedere una vittoria ai terroristi». Lui gli ha risposto dandogli della «nullità».
Diventato ricco con il petrolio e i diamanti in Angola, è stato incriminato dai magistrati francesi nel caso di traffico d'armi che ha coinvolto Jean-Christophe Mitterrand, il figlio dell'ex presidente. La polizia israeliana indaga su di lui per riciclaggio. Vive a Cesarea (villa di mille metri quadrati, Benjamin Netanyahu come vicino di casa) ma ha fatto di Gerusalemme la base di lancio: ha comprato la squadra di calcio Beitar e l'ha portata a vincere il campionato. Un sostegno elettorale costruito, per ora, tra tifosi e ultraortodossi.

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