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Il Foglio Rassegna Stampa
02.06.2007 Le torture di Al Qaeda non fanno notizia
l'ipocrisia del giornalismo politicamente corretto

Testata: Il Foglio
Data: 02 giugno 2007
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Il carcere di al Qaida e Abu Ghraib»

Dal FOGLIO del 2 giugno 2007:

Pochi giorni fa i marine hanno liberato 41 prigionieri da un carcere di al Qaida a Baquba, tutti civili iracheni con segni di tortura. Il Pentagono ha diffuso il manuale usato dai terroristi: mani trapanate, avambracci tranciati, corpi trascinati con le auto, bulbi oculari estratti, gente appesa per i piedi, frustate, scosse elettriche sul torace, crani schiacciati, bruciature di sigarette e così via. A otto giorni dalla liberazione degli schiavi di al Qaida, non l’Abc, non la Cbs, non la Cnn, non il New York Times o il Washington Post, hanno pubblicato una sola di quelle foto. Non si può fare a meno di notarlo, questo silenzio vergognoso, pensando alle seimila storie che i giornali americani dedicarono ad Abu Ghraib. Il presidente Bush nel 2004 si disse “disgustato” dai suoi soldati. Amnesty International, lauta di paragoni fra Guantanamo e il Gulag, è rimasta silenziosa. Nessuno dimenticherà l’ammasso di corpi nudi fotografati dall’agente penitenziario sadico. Tra un anno nessuno ricorderà la schiena tumefatta del bambino iracheno che al Qaida ha tenuto incatenato per settimane come un cane. Il Manifesto spalmò su tutta la prima pagina l’immagine di una carceriera di Abu Ghraib. Ma ora glissa sulle torture di al Qaida. Per lo stesso motivo lo star system di Hollywood non ha mai speso una sola parola per Theo van Gogh. Per lo stesso motivo il giornalista collettivo è stato omertoso su un altro gancio al quale altri carnefici iracheni appendevano le loro vittime. Quello di Uday Hussein. Le foto di Abu Ghraib sono diventate merda d’artista. Quelle di Baquba andremo a cercarle con il lumicino su Internet. Perché i marine che hanno scarcerato quegli iracheni sono gli stessi che hanno abbattuto la statua di Saddam e la sua banda di torturatori, che hanno giudicato i militari di Abu Ghraib e liberato milioni di musulmani. Gli americani ci sono scesi, a costo della loro vita, nelle fogne di Baquba per salvare quegli innocenti; i liberal vivono immersi nella latrina dell’indifferenza. Se non c’è la firma americana, la tortura non vale la pubblicazione.

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