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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.05.2007 Ehud, Eldad e Gilad: chi non vuole che se ne parli
dal Texas, un articolo sui tre soldati israeliani sequestrati

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 maggio 2007
Pagina: 1
Autore: Piera Prister Bracaglia-Morante
Titolo: «Ehud, Eldad e Gilad: chi non vuole che se ne parli»

A distanza di quasi un anno,  anche se non abbiamo saputo piu’ nulla sulla sorte dei tre soldati israeliani tuttora nelle mani dei terroristi Hamas ed Hezbollah, tuttavia possiamo svolgere un’indagine su di chi siano le responsabilita’, solo perche’ siamo uomini e donne di principio che non vogliono arrendersi e che hanno dentro una passione che come fuoco arde; uomini e donne  che lottano perche’ la verita’ venga fuori, nient’altro che la verita’, onde evitare che tali azioni ingiuste si ripetano, data l’impunita’ di chi le perpetra.

I nostri interlocutori sono quanti si trincerano  dietro i valori della democrazia e falsamente se ne fregiano, mentre  democratici non sono perche’ non solo non ne rispettano spudoratamente i valori, ma nemmeno le  regole.

Sul banco degli imputati, contro cui indirizzeremo un’arringa e una veemente requisitoria  sono:

1) I Caschi Blu, ossia l’UNIFIL delle Nazioni Unite

2) L’Italia nelle persone del governo Prodi-D’Alema

3) Croce Rossa Internazionale

4) Amnesty International

 Incominciamo con i Caschi Blu dell’ONU, le forze di interposizione di pace che, in seguito alla risoluzione n.1701, erano state potenziate fino al numero di 15.000 uomini da schierarsi in tempi successivi nell’arco del 2006. L’Italia vi partecipa con l’operazione “Leonte” di 2500 unità della brigata di cavalleria, “ Pozzuolo del  Friuli”, il piu’ grande contingente di pace che il giorno 9  aprile del 2006 e’ arrivato in Libano, al comando del gen. Graziano. Gli Italiani sono presenti in Libano con 50 posizioni permanenti e con azioni di pattugliamento terrestre e aereo ; da cio’ si arguisce  che l’Italia, come forza di pace e di intermediazione, ha un ruolo nevralgico in questa area geografica del Medio Oriente.

Pensiamo all’autorevole ascendente dell’Italia e al ruolo guida che potrebbe avere a favore di una risoluzione che avviasse un processo di pace se solo il governo italiano lo volesse e se non fosse cosi’di parte e  come potrebbe essere d’aiuto nella liberazione di  Ehud, Eldad e Gilad!

 Ma Prodi e D’Alema non lo vogliono perche’ sono per il compromesso con il terrorismo e abusano antidemocraticamente del potere che hanno ; ma e’ ora che li trasciniamo in giudizio e che si avvii un dibattito parlamentare a Montecitorio to “impeach” il governo Prodi-D’Alema  perche’ non ci puo’ essere deroga alla democrazia!  

L’opposizione dovrebbe farlo! Quanti auspicano e preparano una Rivoluzione Italiana come Paolo Guzzanti o una Rivoluzione Liberale come Arturo Diaconale,  quanti rappresentano insomma l’ala illuministica e libertaria del paese insieme ad altre forze democratiche, dovrebbero indiziare il governo  e metterlo in istato di accusa. Che l’opposizione  si costituisca pubblico ministero e  prenda in esame i gravi pregiudizi di D’Alema verso Israele che sono diventati una sua fissazione.

 Costui che e’ ” la boria fatta uomo” per dirla derisoriamente con Angelo Salmoni e che, tronfio della sua carica di ministro, da buon reazionario e da buon antisocialista vergognosamente si allinea con i regimi piu’ brutali e repressivi. Costui che, dopo un anno di governo, mostra la faccia di un grande negazionista dei Diritti  Universali dell’Uomo:  come un gambero, procede a ritroso giu’ per la china del regresso oscurantista; e’ un uomo che quando gli fa comodo, risponde picche a Bush, presidente di un paese democratico ed alleato, appellandosi al potere decisionale del parlamento italiano ma che poi e’ grande amico dei regimi liberticidi  che negano ogni forma di parlamentarismo.

Che si faccia la conta delle sue continue critiche verso Israele che  pure e’ una democrazia con un suo governo ed opposizione;  e che si analizzi la sua posizione giustificazionista dei regimi repressivi che invece tagliano la lingua al dissenso.

 E’ evidente che D’Alema ha perso  la capacita’ di distinguere un regime da una democrazia. Se non l’ha imparato finora non l’imparera’ piu’.

 Tutti siamo soggetti a critica, perche’ siamo tutti fallibili, ma criticare Israele sempre e al 100%  e’ pura insanita’. E’ INACCETTABIlE!

Fa finta di non accorgersi che e’ Israele che e’ sotto assedio e che dai suoi cieli piovono di nuovo i razzi assassini che hanno gia’ fatto vittime, ma lui tace.

Quanto ai Caschi Blu e alla Croce Rossa non facciamoci illusioni, neanche loro sono dalla parte della giustizia!

Gia’nell’ottobre del 2000, i funzionari di Unifil rifiutarono di mostrare il video che ri prendeva la cattura di altri soldati israeliani  da parte dei terroristi, mentre venivano sequestrati al confine e trascinati in Libano, a pochi metri dalle postazioni dei Caschi Blu provviste di una telecamera. Gli stessi dapprima negarono l’esistenza di un videotape, poi, di fronte all’evidenza dei fatti, ne ammisero l’esistenza ma si rifiutarono di darlo in visione a Israele  adducendo come scusa il principio  di imparzialita’. Morale della favola e’ che dopo nove mesi, stralci di quei video vennero proditoriamente trasmessi alla televisione siriana e libanese.

Come si chiedeva il poeta satirico, Giovenale, a proposito della corruzione dei funzionari al potere nell’antica Roma:” Quis custodiet ipsos custodes?” Chi sorvegliera’gli stessi custodi?  Altrettanto ce lo chiediamo noi? E ..i Caschi Blu dovrebbero essere, pure, i custodi e i garanti della pace? E..com’e’ possible che l’Italia faccia un cosi’ pessimo uso del ruolo importante a cui e’ stata preposta e per il quale pagano i contribuenti italiani?

Quanto ad Amnesty International, anch’essa non sta dalla nostra parte. Nel suo annuale rapporto ha appena accusato Israele di crimini ma tace sulle continue violazioni dei diritti civili ed umani  della controparte.

Ma noi, in tutta risposta, non indietreggeremo, ne’ ci arrenderemo, perche’ la nostra e’ una causa giusta, e’ una battaglia che dobbiamo vincere!

Piera  Prister Bracaglia-Morante


info@informazionecorretta.it

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