Dal CORRIERE della SERA di oggi, 27/05/2007, la cronaca di Davide Frattini a pag.16, riporta correttamente una notizia trascurata dalla maggior parte dei quotidiani di oggi. Il motivo non è difficile da immaginare: terroristi palestinesi attaccano a Gerusalemme est una pattuglia di soldati israeliani. Cosa che danneggia l'immagine abituale che vuole "cattivi" questi ultimi e non i primi. Da notare anche la didascalia accanto alla fotografia, corretta e molto chiara, come il titolo " Gerusalemme, attacco a una pattuglia israeliana". Invitiamo i nostri lettori ad inviare alla STAMPA, le cui pagine esteri sono dirette da Francesca Sforza,questa pagina di informazione corretta, per invitarla a riflettere su come si fa informazione corretta. lettere@lastampa.it
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME — La pattuglia dell'esercito israeliano si muove sulla strada al confine Est di Gerusalemme. L'attacco arriva dall'altra parte, dalla Cisgiordania. Un commando delle Brigate Al Aqsa spara contro la jeep, una delle tante che sorvegliano i punti di passaggio dove il muro e la barriera di sicurezza non sono ancora stati costruiti. I militari rispondono, uccidono i due assalitori palestinesi, un passante arabo resta in mezzo al fuoco incrociato, muore in ospedale. Due guardie di frontiera vengono ferite, una è grave, colpita al petto. Da due anni e mezzo, Gerusalemme non subisce un attentato suicida. Anche gli attacchi e le sparatorie si sono molto ridotti rispetto agli anni della seconda intifada, scoppiata nel settembre del 2000. Adesso la città rischia di tornare in prima linea. I militanti minacciano di rispondere dalla Cisgiordania ai raid israeliani che continuano a colpire la Striscia di Gaza: ieri cinque palestinesi sono rimasti uccisi, i morti dall'inizio dell'offensiva sono 48. I missili di Tsahal hanno colpito le basi della Forza esecutiva, la squadra paramilitare organizzata da Hamas, che ormai conta seimila uomini. «Dalla Striscia arrivano ordini diretti e fondi — ha spiegato una fonte dell'esercito al sito Ynet —perché vengano compiuti attacchi. Dobbiamo aspettarci nuove operazioni». Il presidente palestinese Abu Mazen sta trattando per stabilire un cessate il fuoco di un mese, che fermi i lanci di razzi Qassam contro lo Stato ebraico. Le fazioni vogliono che la tregua venga estesa alla Cisgiordania. Oggi l'Egitto ospita un vertice tra cinque gruppi palestinesi per provare a rafforzare la calma che ha ridotto gli scontri nelle strade tra i miliziani. «Non abbiamo intenzione di fermare le attività dell'esercito in Cisgiordania — hanno spiegato alla France Presse dall'ufficio di Ehud Olmert, premier israeliano — fino a quando non cesseranno i lanci di razzi». Dal 15 maggio, 225 Qassam hanno colpito le città dello Stato ebraico, una donna è rimasta uccisa. I comandanti militari di Hamas hanno risposto alle minacce di colpire anche i dirigenti politici dell'organizzazione: «Se uno dei leader viene toccato, potete scordarvi Gilad Shalit (il caporale rapito il 25 giugno dell'anno scorso, ndr) ». Il premier Ismail Haniyeh ha dichiarato che «gli attacchi dimostrano la crisi politica che regna in Israele». L'esercito israeliano ha fermato ieri il ministro Wasfi Qabha, dopo che giovedì aveva arrestato 33 esponenti politici del movimento fondamentalista.
Abu Mazen sta trattando una tregua di un mese Un robot teleguidato ispeziona il cadavere di uno dei miliziani palestinesi uccisi nello scontro a fuoco con le guardie di frontiera israeliane. Una precauzione dettata dal timore che il corpo nasconda possibili ordigni
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