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Il Foglio Rassegna Stampa
25.05.2007 Dentro l'ideologia dei jihadisti europei
parla l'assassino di Theo Van Gogh

Testata: Il Foglio
Data: 25 maggio 2007
Pagina: 3
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «L'assassino di Van Gogh conferma "Meritava la morte"»
Dal FOGLIO del 25 maggio 2007:

Voi amate la vita e noi amiamo la morte”. La frase fu pronunciata da un terrorista islamico nella rivendicazione della strage di Atocha, di cui è in corso il processo. E’ anche il motto di Takfir wal Hijra, “Anatema ed esilio”, la corrente più popolare fra i jihadisti in Europa. “E’ al Qaida n. 2” ha detto Jonathan Schanzer del Washington Institute. Di quest’ideologia abbiamo avuto una testimonianza nel processo al “gruppo Hoftsadt”, accusato di terrorismo dopo l’omicidio Theo van Gogh. Imputato principale è Mohammed Bouyeri, lo sgozzatore del regista. I giudici olandesi gli hanno chiesto come dovrebbe rispondere un buon musulmano a chi offende l’islam: “Tagliargli la testa. Ucciderlo”. Bouyeri sta scontando una condanna all’ergastolo e ha parlato in pubblico per la seconda volta dall’omicidio. Secondo Albert Benschop dell’Università di Amsterdam, le sue parole confermano la popolarità del Takfir. Fra gli incriminati c’è anche Samir Azzouz, ha pianificato attentati contro Ayaan Hirsi Ali e la compagnia israeliana El Al. La tv Nova ha trasmesso il suo testamento: “Un infedele e il suo assassino non si incontreranno mai nelle fiamme dell’inferno”. Azzouz ha detto di pregare per “il nostro sceicco Abu Musab al Zarqawi”. La giovane Malika ha detto di essere pronta a morire lanciandosi con una macchina piena di esplosivo dentro un centro commerciale di Amsterdam. Per capire quanto sia influente questa corrente che considera lecito versare il sangue di tutti gli “infedeli” e dei musulmani che non seguono la sharia, basta leggere il Figaro del 28 aprile scorso: “La strategia guerriera di al Qaida in Maghreb”. E’ nel Maghreb che ha predicato il fondatore di questa setta, Shukri Mustafa, ingegnere affiliato ai Fratelli musulmani che in prigione sviluppò un’interpretazione radicale di un testo di Sayd Qutb, “Ma’alim fi’l Tariq”. Dal Maghreb provengono la maggior parte dei kamikaze che fanno strage di sciiti iracheni e il nucleo che ha colpito la Spagna. I “takfiri” reclutano nella diaspora araba d’Europa, esportando il terrorismo fondato sull’expertise dei veterani che si sono fatti le ossa nelle brigate afgane. Millenarista, apocalittica e messianica, la mistica takfir, spiega Benschop, vuole che gli affiliati esilino se stessi (al Hijra) nel deserto per praticare l’isolamento (al Uzla), come il Profeta. In Giordania sono ricercati per l’uccisione del diplomatico americano Laurence Foley, in Turchia nel 2004 ne sono stati arrestati a decine, hanno combattuto in Bosnia e Cecenia, in Egitto hanno complottato per far saltare in aria l’università al Azhar. In Marocco i takfiri sono dietro alla strage di Casablanca del 2003. Il 16 maggio, alla vigilia della strage, fu rinvenuto un volantino: “E’ lecito uccidere i kuffar, gli infedeli. E’ lecito ucciderli di giorno e di notte. Senza preavviso. Anche se l’azione dovesse condurre alla morte delle loro donne e dei loro figli”. Fra gli indiziati c’è Redouan al Issar, lo stesso predicatore siriano di Bouyeri, svanito dopo l’omicidio Van Gogh. Fra i takfiri di Atocha spicca “Mohammed l’egiziano”, Ahmed Sayed Osman Rabei. Il 31 dicembre 2000 centinaia di takfiri organizzarono un assalto nel nord del Libano, rimase ucciso il leader Bassam Kanj. Fra i padrini figura il giordano Abu Mohammed Maqdisi, “mentore” di Zarqawi. E lo sceicco Omar Abdel Rahman, implicato nell’attacco alle Torri gemelle del 1993. Fra gli scritti in prigione di Bouyeri troviamo il palestinese Abdullah Azzam, con “Raggiungi la carovana”: “La democrazia è una nuova religione, nell’islam la legislazione viene da Dio (che sia esaltato!), in democrazia spetta al popolo. Ciò porta a cadere nell’empietà”. Empio è la parola usata da Bouyeri per Van Gogh e ripetuta al processo. Prima dell’operazione di martirio, Mohammed lascia scritto: “Diventerete tutti un obiettivo, tram, bus, treni, centri commerciali”. Modello New York, Atocha, Londra, Hilla.

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