Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Israele incarcera 33 membri del gruppo terroristico Hamas puntuale, arriva la protesta di D'Alema
Testata: Corriere della Sera Data: 25 maggio 2007 Pagina: 14 Autore: Davide Frattini Titolo: «Israele, retata anti-Hamas Arrestato anche un ministro»
Dal CORRIERE della SERA del 25 maggio 2007:
GERUSALEMME — L'offensiva di Israele contro Hamas ha raggiunto la Cisgiordania. L'esercito ha incarcerato 33 esponenti del movimento fondamentalista, tra loro un ministro e i sindaci di grandi città come Nablus e Qalqiliya. «Arrestare è meglio che sparare — commenta il ministro della Difesa Amir Peretz —. Il messaggio è per i militanti: i lanci di razzi devono finire». Su Sderot, la città dove Peretz vive, sono caduti 150 missili in 8 giorni. Nella notte, secondo fonti palestinesi, un missile lanciato da un aereo israeliano è esploso vicino alla casa del premier Ismail Haniyeh nel campo profughi di Shati. Avrebbe colpito l'edificio delle guardie del premier, che però era vuoto. Nel gruppo dei fermati, c'è Nasser Shaer, ministro dell'Educazione ed ex vicepremier, considerato tra i leader più pragmatici nell'organizzazione. «I soldati hanno bussato di notte — racconta la moglie — l'hanno portato via e hanno preso anche il suo computer». Un anno fa, gli israeliani avevano detenuto Shaer per un mese, fino a quando un giudice aveva ordinato il suo rilascio. In estate, il governo aveva deciso una serie di raid contro parlamentari e ministri di Hamas, in risposta al rapimento del caporale Gilad Shalit: 32 sono ancora detenuti. Poche ore prima dell'operazione in Cisgiordania, l'aviazione ha bombardato a Gaza gli uffici di cambiavalute e altre società: l'intelligence è convinta che vengano utilizzati per far arrivare fondi ad Hamas. Il presidente Abu Mazen è nella Striscia per lavorare a un cessate il fuoco. «Gli arresti sono un colpo mortale al processo di pace», attacca. E allo stesso tempo condanna i lanci di Qassam: «Devono cessare per poter rinnovare la tregua con Israele». Ahmed Youssef, consigliere di Haniyeh, spiega che le fazioni chiedono un allargamento dell'intesa alla Cisgiordania: «Non possono accettare che l'accordo valga solo per Gaza». Il governo israeliano non intende estendere la tregua fino a quando i Qassam non vengono fermati. Gli arresti degli esponenti di Hamas sono stati condannati dalla comunità internazionale. Il governo francese ne chiede «la liberazione immediata». Massimo D'Alema, ministro degli Esteri italiano, li definisce «un atto molto preoccupante che non contribuisce a rilanciare le condizioni di dialogo». Per la Casa Bianca: «Hamas è un'organizzazione terroristica, ma la detenzione di membri eletti del governo o del parlamento rappresenta una fonte di preoccupazione particolare».
Quando israele si difende, in qualsiasi modo, D'Alema si preoccupa. Spetta sempre a Israele, secondo lui "rilanciare le condizioni del dialogo". Mai ai palestinesi. I razzi kassam, per esempio, non turbano in alcun modo, pare, le "condizioni del dialogo".
Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera