Un' altra giornata di "duro lavoro" alle Nazioni Unite negato al Jewish National Fund (JNF) lo status di ONG consulente all'Onu: un commento di Emanuela Prister
Testata: Informazione Corretta Data: 23 maggio 2007 Pagina: 0 Autore: Emanuela Prister Titolo: «Un' altra giornata di "duro lavoro" alle Nazioni Unite»
La Jewish telegraphic Agency e il Jerusalem Post riportano di come il Comitato sugli ONG del Consiglio Economico e Sociale per le Nazioni Unite o United Nations Economic and Social Council’s (ECOSOC) Committee on NGO’s abbia negato lo scorso venerdi' al Jewish National Fund (JNF) lo status di ONG consulente, che avrebbe permesso ai rappresentanti della JNF di contribuire ad altri paesi con la propria conoscenza tecnica nella loro area di competenza e cioe' riguardo a programmi di raccoglimento e purificazione dell' acqua e anche a riguardo di programmi per l' ambiente quali la riforestazione di aree desertiche e semi-desertiche. Come molti sapranno, la JNF e' un leader a livello mondiale per programmi di riutilizzo, raccoglimento e purificazione dell' acqua una risorsa scarsissima nel medio oriente e in altre zone del mondo. LA JNF ha il distinto merito di aver piantato ben 240 milioni di alberi e aver costruito ben 180 riserve d' acqua in Israele. Le consulenze tecniche della JNF sono state impiegate anche per aiutare altri paesi con problemi di risorse idriche e di deforestazione quali il Pakistan e la Giordania. Le ONG non hanno il potere di votare ma solo di tenere conferenze educative e condividere con altri paesi la propria conoscenza tecnica . Il voto dei 19 membri del comitato (Angola, Burundi, Cina, Colombia, Cuba, Dominica, Egitto, Guinea, India, Israele, Pakistan, Peru, Qatar, Romania, Russia, Sudan, Turchia, Gran Bretagna e USA) e' stato 8 contro (Burundi, Cina, Cuba, Egitto, Guinea, Russia, Qatar e Sudan) e 7 a favore (Israele, USA, Gran Bretagna, Colombia, Peru, Romania, e Turchia) con tre nazioni che si sono astenute (Angola, India, Pakistan). Delegazioni palestinesi e siriane hanno lavorato per convincere i 19 paesi membri del comitato a negare lo status di ONG consulente alla JNF, anche se nessuno dei due gruppi e' parte del comitato con diritto di voto. Nonostante il fatto che il comitato avesse riconosciuto che la JNF non e' un' organizzazione politica e che aveva risposto in modo soddisfacente alle domande dell' assemblea e nonostante ne avesse riconosciute le competenze tecniche, il riconoscimento come ong e' stato negato per motivi politici. Infatti, le delegazioni palestinesi e siriane hanno sostenuto che la JNF "non avesse provato" a non operare nei cosidetti territori occupati. Entrambi si riferivano invece alla Keren Kayemeth L’Yisrael (KKL) che pur essendo partner della JNF e' un' organizzazione distinta. Il Rabbino Eric Lankin che si e' fatto promotore dalla candidatura della JNF come ONG consultiva ha dichiarato che le accuse sostenute dalle delegazioni palestinese e siriana non sono che un pretesto per negare ancora una volta la centralita' di Israele per gli ebrei.
Ci si chiede dove sia andata a finire l' ira dei cosidetti "verdi" e "ambientalisti". Emanuela Prister, Dallas Texas