Mentre Israele è sotto attacco da parte di Hamas, che continua a lanciare razzi kassam, AVVENIRE pubblica una cronaca che lo presenta come l'aggressore e come l'intransigente oppositore delle proposte di tregua del molto più ragionevole gruppo terroristico e fondamentalista.
Nessun cenno alle minacce di attentati suicidi, alle tregue costantemente violate di Hamas, all'azione di gruppi che Hamas non controlla, ma per i quali pretende immunità (come la Jihad islamica) o che utilizza come paravento (i comitati di resistenza popolare).
Israele deve risultare il "cattivo" che "blinda" la Cisgiordania e respinge le offerte di tregua.
Ecco il testo:
Le Forze Armate israeliane hanno annunciato la chiusura dei Territori palestinesi in coincidenza con la festività ebraica della Pentecoste, che è iniziata ieri e dura due giorni. Il provvedimento sarà mantenuto fino al termine della ricorrenza, e comunque una decisione sarà presa sulla base di quella che sarà la situazione sul campo. Una situazione molto tesa, vista la recrudescenza di violenze degli ultimi giorni, con continui raid su Gaza in risposta al lancio di razzi Qassam da parte dei miliziani palestinesi. Il blocco riguarda essenzialmente la Cisgiordania, dal momento che la Striscia è sottoposta a una serie di misure restrittive fin dall'inizio dell'anno. L'enclave è completamente circondata dal territorio dello Stato ebraico (e al confine settentrionale i tank stazionano da una settimana), fatta eccezione per l'estremità meridionale che, attraverso il valico di Rafah, è collegata al Sinai egiziano: l'unico varco è comunque controllato strettamente, anche con l'ausilio di osservatori dell'Unione Europea. La polizia israeliana è in allarme. E si sono già verificati incidenti. Guardie private del ministero della Difesa hanno sparato l'altra sera verso un gruppo di giornalisti che coprivano una manifestazione contro la costruzione del muro vicino all'insediamento ebraico di Efrat e al villaggio palestinese di Ataras, in Cisgiordania. Non ci sono state vittime, ma una forte protesta dell'Associazione stampa estera in Israele. Proteste anche a Sderot, la cittadina nel sud dello Stato ebraico sempre presa di mira dai Qassam. Il premier israeliano Ehud Olmert ha compiuto l'altra notte un sopralluogo nelle zone colpite e ha dovuto affrontare la collera della gente, che accusa le autorità di non saper proteggere la popolazione. Nelle strade sono state improvvisate barricate e pneumatici sono stati dati alle fiamme. Il sindaco Eli Moyal sembra in procinto di rassegnare le dimissioni. Intanto continuano i raid su Gaza. Sette agenti di sicurezza palestinesi sono rimasti feriti nel bombardamento condotto dall'aviazione israeliana nella località di Sudanya (nord della Striscia). Ahmed Yussef, un consigliere politico del premier palestinese Ismail Haniyeh, ha detto che una tregua fra Israele e Hamas è possibile a condizione che riguardi non la sola Striscia di Gaza ma anche la Cisgiordania. Il ministro degli Interni israeliano Roni Bar-On ha respinto la proposta definendo la possibile tregua una «manipolazione». Bar-On ha detto che Israele «non farà accordi con Hamas», ma che «se impediscono la pace a Sderot, non avranno pace neppure loro». Piuttosto, dalle autorità ebraiche, che due giorni fa hanno annunciato di tenere nel mirino il leader dell'Ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, sono arrivate nuove minacce ai dirigenti palestinesi. Il vice-ministro della Difesa Ephraim Sneh ha detto che anche il premier Haniyeh è un bersaglio. «La metterei così - ha spiegato -: non c'è nessuno nella cerchia dei dirigenti di Hamas che sia immune da un attacco». Un appello per far cessare la violenza «su tutti i fronti» dello scacchiere mediorientale, perché il dialogo politico è «l'unica soluzione», è stato lanciato a Gerusalemme dal rappresentante Ue per la Politica estera Javier Solana, in missione in Medio Oriente. Un viaggio che, dopo Israele, lo porterà in Libano, Egitto e Palestina. Dopo aver incontrato il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livini, ieri Solana è stato ricevuto dal ministro della Difesa Amir Peretz. «Oggi Hamas conduce la violenza - ha lamentato Peretz -. Il governo di Hamas e le organizzazioni terroristiche sono nemici della pace. Se la comunità internazionale non li fermerà, ci troveremo in una situazione di anarchia in cui l'Anp si scioglierà».
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