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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Sholem Aleykhem Storie di uomini e animali 22/05/2007

 

 

Storie di uomini e animali                       Sholem Aleykhem

 

Traduzine di A.L. Callow, F. Bezza, H. Burstin

 

Adelphi                                                        Euro 9,00

 

 

Di Sholem Aleykhem, scrittore ucraino ed ebreo, nato nel 1859 e morto a New York nel 1916, l’Adelphi sta a poco a poco ripresentando l’intera opera, pressoché ignota ai lettori italiani. E ora arrivano in libreria queste “Storie di uomini e di animali”, cinque racconti ironici e amarissimi che ruotano attorno al tema del sacrificio. A leggere oggi La coppia vengono i brividi: due individui, all’inizio non meglio precisati, vengono fatti prigionieri e poi passati da un carcere a un altro, da un aguzzino a un altro, fino a finire sgozzati senza pietà. Non si tratta di ostaggi di guerra, non siamo in Iraq o in Afghanistan, i due, ma lo scopriamo solo nell’ultima pagina, sono una povera coppia di tacchini, innamorati della vita, innamorati l’uno dell’altro, e sperano ardentemente che tutto si risolva per il meglio, che i loro persecutori, intenti a organizzare una cena pasquale, non siano così feroci da immolare al loro dio due vite innocenti.

 

Molto bello è anche il racconto Pensieri di un bambino stupido, che rimanda all’infanzia di ogni lettore, quando sembrava impossibile che gli adulti fossero indifferenti al dolore degli animali. Qui è una carpa a finire sbudellata, nonostante le proteste del bambino, che ricorda bene ciò che gli ha insegnato il suo maestro: “Non dice forse il rebe che tutte le creature sono care al Signore, che dobbiamo avere pietà per ogni essere vivente?

 

Ma la madre del bimbo sorride di fronte a quella compassione, a quegli insegnamenti per lei puerili, e nessuno accetta il paragone tra la carpa sbudellata e una bambina uccisa anni prima durante un pogrom. E’ un libro lieve e profondo come una piccola preghiera alla vita, che punta il dito contro i riti religiosi che ciecamente versano il sangue delle povere bestie, che non ascoltano quel grido di dolore.

 

Anche gli animali, dice Aleykhem, sono creature di Dio, esattamente come noi,anche loro temono il coltello fanatico e la morte.

 

 

Marco Lodoli

 

La Repubblica

 


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