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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.05.2007 Musulmani e cattolici: un sorpasso che non c'è
gli errori di un sondaggio nell'analisi di Magdi Allam

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 maggio 2007
Pagina: 24
Autore: Magdi Allam
Titolo: «Il sorpasso che non c'è»
Dal CORRIERE della SERA del 21 maggio 2007:

I l sorpasso dei musulmani», «L' egemonia di Allah», sono alcuni dei titoli pubblicati dalla stampa nazionale riferendosi al dato, elaborato dal «World Christian Database», secondo cui i musulmani nel mondo sarebbero 1.322.793.214 contro 1.115.000.000 di cattolici. Ebbene questa statistica pecca di due errori di fondo: confonde la realtà demografica con quella religiosa e considera l'islam come un blocco monolitico, mentre si tratta di una galassia estremamente frantumata e conflittuale.
Per quanto concerne la realtà demografica, bisogna premettere che negli Stati in cui il peso dei musulmani e dei cristiani tende a equivalersi, come nel caso della Nigeria e dell'Etiopia, o anche nel caso in cui la percentuale dei cristiani è fortemente significativa, come nel caso del Libano o della Costa d'Avorio, sussiste un ampio margine di approssimazione nel computo delle quantità. Specie laddove non è prevista la registrazione obbligatoria della religione sui documenti d'identità. E tenendo presente che non esistono degli albi ufficiali degli aderenti all'islam, trattandosi di una fede che si basa sul rapporto diretto tra il fedele e Dio.
Detto ciò è del tutto discutibile la sovrapposizione della realtà demografica a quella religiosa. Perché non tiene in alcun conto il fatto che una persona, pur essendo nata da genitori cattolici o musulmani, può in età adulta diventare non credente, essere non praticante, professarsi agnostico o convertirsi ad altra religione. Ebbene questi mutamenti rispetto alla fede originaria non emergono dal dato demografico e difficilmente verrebbero ammessi dai musulmani.
Il secondo errore di fondo è lamassificazione dell'islam. Come è possibile mettere sullo stesso piano i musulmani dell'Albania, che lo sono perlopiù nominalmente dopo mezzo secolo di dittatura comunista, con i wahhabiti dell'Arabia Saudita che — quali custodi dell'ortodossia — investono un fiume di denaro per imporre il loro credo oscurantista nel resto del mondo? Come è possibile accomunare i sunniti jihadisti che in Iraq, in Afghanistan e in Pakistan arrivano a farsi esplodere nelle moschee degli sciiti perseguitati alla stregua degli eretici, con le masse sostanzialmente laiche presenti in Turchia, Indonesia e Tunisia? Come è possibile non distinguere tra i gruppi salafiti che condannano di apostasia l'insieme della popolazione che non si sottomette al loro arbitrio, fino a provocare il massacro di 200 mila musulmani in Algeria, con i movimenti mistici che oltre ad Allah venerano i loro santi nelle zawiye? E se è vero che numericamente i terroristi e i militanti della Guerra santa islamica sono una minoranza, la loro ideologia coinvolge una percentuale più ampia di musulmani. Che sin dagli esordi dell'islam sono una realtà estremamente conflittuale. Lo studioso egiziano Abdel Moneim Al Hefni ha calcolato in un'antologia del 1999 che ci sono ben 759 comunità, movimenti, gruppi e partiti islamici nel mondo. La gran parte dei quali si scomunicano a vicenda.
Per tutto ciò è sbagliato basarsi sul dato demografico per trarre delle conclusioni fondate sul piano religioso. Quindi non vi è ragione per cui i cattolici debbano preoccuparsi dell'ipotetico sorpasso numerico dei musulmani. Casomai dovrebbero occuparsi di consolidare l'adesione alla fede tra gli stessi cattolici, nonché della condivisione dei valori assoluti e universali con i musulmani. Perché il rischio che veramente corriamo è che esploda lo scontro tra un fronte cattolico inquinato dal relativismo religioso e un fronte islamico avvelenato dal nichilismo etico.
www.corriere.it/allam

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