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Il libro postumo di Edward Said 08/05/2007
L'anticipazione  del  libro postumo  di  E. Said  ( Corriere  del 7/5)  lascia  alquanto
perplessi.
Questo  intellettuale    arabo , sopravvalutato  piu'  per  una  questione  di 
'' politacally  correct ''  che  per   spessore  effettivo  ,  divenne  famoso
quando  , opportunamente  circondato  da fotografi , scaglio'  un sasso 
contro  i soldati  israeliani    che  si scontravano  con  i palestinesi.
Buttare  a  mare  Umanesimo  , antica  Grecia  ,  tradizione  ebraica  (  che  ,  furbamente  , Said
riduce  ad  Israele) e' un'operazione ideologica   piuttosto squallida.
Said , che   esibiva  una  radicale  avversione  per  tutto  cio' che ,  nel bene  o  nel  male,
si  puo' definire   cultura  occidentale  ,   si era  ben  sistemato  in un'universita'
americana .
Arriva  a  dire   che  Boccaccio  e  Petrarca    ,  indiscutibili  figure  dell'Umanesimo,
non    si  sono opposti   al traffico  di  scihavi.
In tal modo  , con  un'operazione dilettantesca  e  ipocrita  ,  non  solo  non tiene  conto
 contesto  storico  ( XIV secolo )  ,  ma  '' dimentica  ''  che  al traffico  degli  schiavi ,
praticato  allora  in tutto  il  mondo , partecipavano,  guadagnando laute  somme ,  anche  i  suoi  antenati  arabo islamici.
Ne'  risulta  che  i sempre  citati  Avicenna  ed  Averroe  abbiano  mai criticato il traffico  di schiavi.
La  cosidetta  cultura  occidentale   
puo'  (  e  deve ) essere  certamente  criticata  ,  anche  aspramente.
Ma    se   gli  argomenti  sono quelli usati  da  Said      si rischia  di   scadere
nella farsa  ideologica
lettera firmata

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