In Gran Bretagna non si insegna la Shoah per non offendere i musulmani negazionisti ? nessun organo ufficiale ha dato una simile direttiva
Testata: La Stampa Data: 27 aprile 2007 Pagina: 17 Autore: la redazione Titolo: «Licei inglesi: no alla Shoah “Offende i musulmani”»
Sui quotidiani del 27 aprile 2007 compaiono articoli secondo i quali nelle scuole inglesi la Shoahsarebbe un argomento tabù. Pubblichiamo l'articolo della STAMPA in merito, precisando però che in realtà la decisione di sospendere le lezioni sulla Shoah è stata presa da una singola scuola. Nessun organo ufficiale ha dato una simile direttiva. Le stesse organizzazioni ebraiche inglesi sono intervenute per smentire la notizia nella forma in cui è circolata inizialmente.
Ecco il testo:
La storia la scrivono i vincitori. Ma non sempre riescono a farla studiare ai vinti. Ultimamente è successo in un liceo del nord dell’Inghilterra dove gli insegnanti hanno bypassato il rischio di offendere i musulmani negazionisti, semplicemente eliminando la Shoah dall’esame di maturità. Stessa sorte per le Crociate: spiazzati dalle domande e dai dubbi degli alunni educati in Moschea a un’altra versione su ciò che accadde 7 secoli fa in Terra Santa, hanno messo una croce sul programma. Il motivo sempre lo stesso: «abbiamo il timore di affrontare le reazioni antisemite e negazioniste degli allievi musulmani». Programma di storia quindi ridotto, a partire dal prossimo luglio, per centinaia di candidati inglesi al Gcse, l’equivalente del nostro esame di maturità. Il fenomeno è stato ben inquadrato e descritto nel «Teaching Emotive and Controversial History», uno studio commissionato dal ministero dell’Istruzione inglese e diffuso dai maggiori quotidiani e siti web britannici. «Gli insegnanti di storia - dice il rapporto - sono contrari a sfidare le interpretazioni storiche altamente controverse predicate ai ragazzi in famiglia, nelle comunità o nei luoghi di culto». Come a dire: le domande si fanno scomode e la memoria, di conseguenza, si fa labile. Immediate le reazioni di protesta. Prima tra tutte quella del «Centro Simon Wiesenthal», una delle maggiori associazioni internazionali impegnata a tenere viva la memoria dell’Olocausto: «Con la decisione di non insegnare la Shoah per non urtare la sensibilità degli studenti musulmani, offendono i sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti».
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