a proposito del vostro articolo: «Duemila anni da guardare con occhi e cuore sinceri» ricordo che all'inizio delle mie scuole elementari a Torinovenne fuori che io e mia sorella eravamo figli di N.N. per il fatto che i miei genitori di b.m. s'eran dovuti sposare civilmente per via della religione ebraica di mia madre. Per cancellare questa "infamia" I miei genitori si adoprarono per ottenere dalla "Sacra Rota" il permesso di sposare in chiesa la parte cattolica (mi spiace che abbiano dovuto sobbarcarsi anche questa incombenza oltre le difficolta' che gia' procurava la guerra, e a dovere noi frigli subire alla nascita il battesimo impostoci dalla famiglia paterna e dalla chiesa).
Penso oggi se questo era un modo sottile inventato dalla Santa Sede ai tempi delle leggi razziali per indicare la nostra esistenza ad eventuali cacciatori di ebrei, per insegnarci ad "amare il padre e la madre" o che altro. Una testimonianza viva.