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Informazione Corretta Rassegna Stampa
17.04.2007 Ancora su Pio XII
continua la corrispondenza con i lettori

Testata: Informazione Corretta
Data: 17 aprile 2007
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Dossier Pio XII»

Continuano a giungere in redazione lettere su Pio XII. Ne riportiamo una selezione:

Spett. Direzione, intervengo a proposito dei diversi articoli su Pio 12°. Leggo con dispiacere, disappunto e stupore gli attacchi a Informazione Corretta, dove vi si accusa di faziosità e di odio, intolleranza, fanatismo da parte della sponda ebraica che loro sostengono di “”AMARE””. Non voglio pensare a cosa sarebbero stati capaci di dire se avessero gettato la maschera, come d’altronde non fanno mai a principiare da certa informazione veramente “scorretta” e anche qui non voglio fare nomi. Ma torniamo a questa gente che confonde il ricordo dei fatti storici drammatici e dolorosi con l’odio e la vendetta. Ora attribuire questi sentimenti negativi alle vittime della Shoà oppure agli ebrei in generale è una grossa offesa per costoro e un classico dell’antisemitismo. Credo che sia il loro odio verso Israele che alla fine conduce questi individui persino a difendere a scatola chiusa l’operato di un Papa che ha osservato il “silenzio” mentre avrebbe dovuto parlare cioè condannare un sistema sociale come il nazismo contrario persino alle sette leggi elementari di ogni convivenza civile dette “noachidi”. Forse costoro non si rendono conto che se il Papa silenzioso per il suo” tornaconto” avesse parlato ( cioè scomunica del nazifascismo) le leggi razziali e la Shoà non sarebbero state possibili almeno in quei termini, essendo la popolazione europea per la maggior parte cattolica e cristiana. Pertanto invece di puntare il dito contro i carnefici di cui il Papa era responsabile perché “battezzati “ nella Chiesa romana questi signori attaccano in modo sconsiderato IC e gli stessi ebrei che secondo loro vomitano odio. Voglio fare un esempio STORICO per maggiori chiarimenti. Negli anni ’40 nella Germania nazista venne iniziato il trattamento terapeutico per gli andicappati chiamato con l’eufemismo detto di EUTANASIA. Ora questa pratica criminale venne giustamente denunciata dai vescovi della chiesa tedesca e da parte della popolazione per cui lo Stato nazista quello stesso che aveva decretato “la soluzione finale per gli ebrei” smise di praticare simili trattamenti “TERAPEUTICI” Mi domando: perché mai con gli ebrei non è stato fatto ugualmente? Eppure tutti sapevano compreso il Papa Pio 12° Anzi dirò di più. In questo trattamento di eutanasia venne assassinato anche un parente dell’attuale Papa Benedetto 16°mediante l’ossido di carbonio in quanto a qui tempi il gas Cyclon B ancora non veniva prodotto dalla ditta Bayer. E per ora voglio terminare nel rischiamare l’attenzione proprio sulla dimensione umana. Questi signori invece di pontificare farebbero bene a domandarsi ad esempio se un bambino tornando a casa non ha trovato più il babbo perché ucciso o deportato e se questo bambino cosa ha dovuto provare difronte a questa tremenda realtà. Farebbero bene questi signori ad immedesimarsi nel dolore dell’altro invece di parlare schematicamente di odio e vendetta clichè questi tanto cari all’antisemitismo e non aggiungo altro per non offendere le persone per bene. Ricordo infine che esiste a dispetto dei nazisti et similia un codice di Leggi etiche rivelate da D-o Benedetto sul monte Sinài che va rispettato soprattutto da chi sostiene di avere un potere spirituale. Spero di essere stato chiaro e grazie in anticipo per la pubblicazione
Fulvio Avram Canetti da J’salem
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A ulteriore sostegno della mia tesi (Pio XII sostenne gli ebrei in modo diplomatico ma reale) le invio, sperando di farle cosa gradita, ciò che il quotidiano "La Repubblica", notoriamente ostile alle posizioni vaticane, ha pubblicato il giorno 29/3/2007:

«Il Papa, come tutti i nostri informatori riportano in modo concorde, ha un atteggiamento di grande simpatia nei confronti del popolo tedesco. Ciò che non si può dire invece del regime». «Pio XII aiuta la Polonia invasa». «Pacelli nasconde gli ebrei in fuga». «Il Pontefice si attende un cambiamento della situazione in Germania, al più tardi dopo la morte del Fuehrer». Papa Pio XII non era dunque nella lista degli amici di Hitler. Le alte sfere del nazismo lo guardavano con diffidenza e perfino con preoccupazione. Questo pensavano e scrivevano i gerarchi del Terzo Reich, fino al più alto grado, nei rapporti segreti, nelle missive dei generali delle SS, nei telegrammi e nei dispacci inviati a Berlino dalle legazioni tedesche presso la Santa Sede («l´ambasciata nera», secondo la terminologia dell´epoca nazista) e il Quirinale («l´ambasciata bianca»). Documenti finiti negli uffici di Erich Mielke e Markus Wolf, i capi della Stasi, il servizio segreto della ex Germania Est, pronti a essere usati in possibili operazioni contro il Vaticano. Pagine rimaste tuttavia sepolte negli archivi per decenni. Un vero e proprio dossier su Pio XII, di cui ora Repubblica è entrata in possesso. Il materiale dimostra come in fondo, sia le camicie brune, i nazisti, sia i "rossi" della Germania comunista avessero come obiettivo quello di ottenere il massimo delle informazioni dentro la Santa Sede, considerata da entrambi un governo tutt´altro che amico. Leggendo le carte della dirigenza nazista, le stanze vaticane pullulavano di spie con la tonaca. «Il religioso tedesco Dr. Birkner - è scritto nel rapporto di un agente da Roma - impiegato presso gli archivi vaticani, si è rivelato la più valida fonte di informazioni. Padre Leiber (Robert Leiber, segretario privato di Pio XII, ndr.) si è espresso nei confronti dell´informatore dicendo che la maggiore speranza della Chiesa è che il sistema nazionalsocialista nel prossimo futuro venga annientato da una guerra». Ed è per l´appunto la diplomazia vaticana di Pio XII contro Hitler, sottile, non espressa ad alta voce, e perciò attentamente controllata dai nazisti, a preoccupare i gerarchi. I quali avevano impiantato una rete capillare capace di sapere, da una lettera intercettata del segretario di Stato cardinale Luigi Maglione che, sotto Città del Vaticano durante la guerra in previsione di un attacco, «il Papa si è fatto costruire un rifugio antiaereo a cui può accedere in ascensore». Ma soprattutto inquieta il regime l´azione di Eugenio Pacelli a favore della Polonia occupata, come si evince da più dispacci. Il rapporto del capo della polizia di Berlino lancia un grido di allarme al ministro degli Esteri, Joachim von Ribbentrop. «In via riservata - si legge nel documento - è stato possibile ottenere le missive di Pio XII e del segretario di Stato cardinale Maglione all´arcivescovo di Cracovia Adam Sapicka. Dalle due lettere, che allego in copia, emerge chiaramente l´atteggiamento filo-polacco del Papa e del suo segretario di Stato: «La Santa Sede non si è limitata ad aiutare i polacchi profughi nei vari paesi, ma anche quelli rimasti in patria». Protezione che il Terzo Reich imputa a Pacelli pure nei confronti degli ebrei. «Il Vaticano - si legge in un altro appunto dattiloscritto - appoggia in tutti i modi emigranti ebrei battezzati nel loro tentativo di andare all´estero. Il Vaticano sostiene queste persone anche finanziariamente». Dalla lettura di questi documenti la figura di Pio XII sembra dunque uscire in maniera nettamente diversa rispetto a quella tramandata. L´immagine qui è quella di un pontefice per nulla accondiscendente, anzi di un avversario abile e temuto, tutto il contrario del ritratto di un Pacelli timoroso e indeciso arrivato fino a oggi. Come è possibile? «Già nell´ultimo anno di guerra, il 1945 - spiega padre Giovanni Sale, storico della rivista Civiltà cattolica, autore del volume «Hitler, la Santa Sede e gli ebrei», e studioso tra i più autorevoli delle tematiche legate a Chiesa e nazismo - era cominciata una campagna anti-pacelliana. In un recente articolo ho portato a riprova alcune registrazioni effettuate da Radio Mosca e i pezzi giornalistici scritti dalla Pravda tesi a influenzare l´opinione pubblica e a creare la cosiddetta «leggenda nera» su Pio XII. Fino alla pubblicazione del libro «I papi contro gli ebrei» di David Kertzer tutta una generazione è rimasta influenzata dalla propaganda. Solo negli ultimi tempi i documenti usciti sia dal Foreign Office britannico sia dalla Cia stanno formulando critiche più moderate, abbattendo l´ignominia del giudizio contenuto anche in un altro testo, «Il Papa di Hitler» (di John Cornwell, fratello di John Le Carrè, ndr). Le novità contenute in queste carte inedite emerse in Germania trovano riscontro nella documentazione presente nell´Archivio vaticano. Lo scrivo da dieci anni: la Chiesa combattè il nazismo in tutti i modi». «Pio XII in realtà non era un amico, bensì uno strenuo avversario di Hitler - afferma Werner Kaltefleiter, già vaticanista della rete tv Zdf e profondo conoscitore della Curia, autore lo scorso anno (con Hanspeter Oschwald) del libro «Spione im Vatikan», e che di recente ha pubblicato su www.kath.de un rigoroso studio sui carteggi riguardanti Pacelli - questo Papa non collaborava affatto con i nazisti, come alcune parti interessate hanno voluto far circolare dopo la guerra. No. Egli era invece il nemico numero uno del Fuehrer». Il prossimo anno decorrerà il cinquantesimo anniversario della morte di Pacelli. E il processo di beatificazione, giudicato in modo diverso da fautori e detrattori, è ormai nella fase decisiva. Rivelazioni recenti sembrano aggiustare il tiro della critica sulla complessa figura di Pio XII. Alla fine dello scorso gennaio l´ex generale dei servizi segreti rumeni Ion Mihai Pacepa ha ammesso sulla rivista newyorchese National Review di aver manipolato per anni, su ordine del Kgb, l´immagine di Pacelli presso l´opinione pubblica internazionale. La campagna di disinformazione, nome in codice «Posizione 12», era stata approvata da Nikita Krusciov con l´intento di screditare moralmente il Papa, facendolo apparire come un gelido simpatizzante dei nazisti e un silenzioso testimone dell´Olocausto. L´apice dell´azione di propaganda sarebbe stata, secondo Pacepa, la rappresentazione nel 1963 della celebre opera teatrale «Il Vicario», scritta dal drammaturgo tedesco Rolf Hochhuth, che demolì la figura di Pacelli, e da cui il regista Costa-Gavras avrebbe tratto nel 2002 il suo film «Amen». Il testo si sarebbe però basato su documenti contraffatti dai sovietici, procurati da religiosi rumeni che avevano accesso all´Archivio segreto vaticano. Hochhuth ha respinto le accuse con sdegno, definendole calunnie. Ma ora la partita su Pio XII si riapre

Le facciamo notare stando a questo articolo l'aiuto è stato prestato ad ebrei battezzati. E che non ci sono elementi nuovi per quanto riguarda la questione del silenzio di Pio XII

Ringrazio per la genitile risposta ma continuo a sostenere che quello che fu fatto dai singoli in parte risponde a direttive centrali come il citato caso riguardante l'allora nunzio Roncalli. Pare che un testo di condanna fosse pronto nel 1943 ma a seguito dei rastrellamenti in olanda avvenuti nell'agosto di quell'anno, dopo che il clero di quella nazione aveva pubblicamente protestato contro la politica antisemita tedesca, indusse il Papa a non pronunciarsi per evitare ben peggiori conseguenze. Molto probabilmente se Pio XII si fosse pubblicamente pronunciato contro la politica antisemita di Hitler oggi si rimprovererebbe al Pontefice di aver fatto l'eroe dal suo sacro palazzo e di aver mandato con le sue parole al macello migliaia di innocenti. E non fu poi il Pontefice a ospitare parecchi ebrei proprio in Vaticano e a Castel Gandolfo? Giustamente voi parlate di "antigiudaismo" che si è protratto per secoli, ma la chiesa non è mai stata antisemita come alcuni ignoranti vanno dicendo: il primo è una ostilità di tipo religioso nata e cresciuta in una società che non conosceva il concetto di tolleranza (concetto affermatosi dopo la Rivoluzione Francese) la seconda è un vero e proprio odio di ordine biologico non propriamente derivante da concetti religiosi ma dalle teorie evoluzionistiche in gran parte riprese e manipolate dai nazisti. Oggi per fortuna la chiesa condanna sia l'antisemitismo che l'antigiudaismo e se è vero che duemila anni di antigiudaismo non si dimenticano facilmente è pur vero che le colpe dei padri non ricadono sui figli: ognuno è responsabile delle proprie azioni. Come cristiano cattolico di oggi non posso fare a meno di ricordare che la chiesa ha indicato nel dichiarazione conciliare "Nostra aetate" le vie per un costruttivo dialogo fra le due religioni monoteiste e questo documento ricorda a tutti i cristiani che ebrei furono in primis Gesù e poi Maria gli apostoli e i primi discepoli. Cordialmente
Nicola Rosetti

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Buongiorno,vedo che su PioXII continuate ad insistere sul "silenzio" e sugli aiuti dei "singoli".Come ho scritto nella mia precedente,questo ultimo argomento è illogico e insostenibile.In quanto al silenzio,una dichiarazione pubblica del Papa,avrebbe risparmiato qualche ebreo o solo fatto uccidere qualche cristiano in più? E comunque,perchè le vostre comunità,all'unanimità,ringraziarono il Papa?Non i cattolici,non i singoli,ma il Papa,per quello che LUI aveva fatto.Cordial saluti.
Vittorio Grassi. 

I nazisti stavano sterminando gli ebrei d'Europa. Non avevano certo bisogno delle parole del Pontefice per essere "provocati" ad ucciderne di più. Per contro una chiara condanna avrebbe potuto toccare le coscienze dei cattolici fedeli al Reich.

Ragazzi, se 'sapeva' non era certo l'unico. Se non immaginava le reali dimensioni di un'inconcepibile tragedia non era certo l'unico. Se aveva alle spalle secoli di antisemitismo, non era certo il solo. Dopo di che non sono certo io che lo proporrà per la canonizzazione. Ma vorrei chiedere: dopo la guerra, i giudici tedeschi e austriaci hanno mandato assolto un numero impressionante di criminali di guerra, in barba alle decine di testimonianze dei sopravvissuti. La Francia di Petain non era un francobollo geografico ma un'entità che copriva metà del paese. Per giunta, a guerra finita, i criminali di guerra francesi, colpevoli di eccidi e retate di connazionali ebrei, hanno avuto un trattamento di favore. In seguito questa nazione ha sempre avuto una politica filo-araba, culminata nell'omaggio a Hamas per il rilascio di due loro ostaggi. Perché, oltre che di Pio XII, non parliamo anche di altre, gravi e diffuse responsabilità? Cordialmente Francesca

Parliamone. A portare, ora, l'attenzione su Pio XII sono le circostanze. Cioè l'iniziale rifiuto del nunzio vaticano di partecipare alla commemorazione della Shoah. Non c'è nessun accanimento particolare.

Gentile Direzione, Vi ringrazio per aver pubblicato la mia. Visto le Vostre risposte, non riesco ad esimermi da esprimere ulteriori considerazioni. Ho visitato lo Yad Vashem, ed ho visto i vari pannelli sulla storia del popolo Ebraico e le varie persecuzioni (dal mondo romano alla cristianita'), ed ho visto anche - ad esempio - le accuse di omicidi rituali che venivano perpetrate in Europa. Nulla da dire: la storia e' storia. Qui pero' e' diverso e non potete fare finta di non capire: lo Yad Vashem (e quelli che si associano a quel pensiero) ha pubblicato un pannello su PIO XII, definendo la sua figura "controversa". Ora, capisco che per Voi il Papa sia nulla, ma per noi e' il Vicario di Cristo. Con cio' non intendiamo - come cattolici - assolverlo a priori, ma, almeno, chiediamo l' inoppugnabilita' delle prove, che - appunto - non c'e' in quanto figura "controversa", e quantanche una cosa e' giudicare l' incisivita' o meno di un impengo, altra cosa e' farlo passare per un collaborazionista dei nazisti. Se scegliete di mettere un Papa - come "oggettivo" collaborazionista dei nazisti - siete offensivi verso noi cattolici, liberi di farlo naturalmente, ma non veniteci a dire che vi basiate su fatti "storici", del resto (e ripeto alcuni esempi, ma ce ne sono tanti, sono stati pubblicati dal Giornale di ieri 15 Aprile, riguardavano direttamente Pio XII e venivano fatti da organizzazioni ufficiali dell' Ebraismo) la verita' e' piu' complessa, semplificarlo e' strumentale. Nel caso in questione - la presa di posizione (fortunatamente rientrata in parte sembra) dello Yad Vashem, ma quella che Voi reiterate sul Vs. sito, insieme ad altri lettori, e' anche stupida. In un momento di scarsa stabilita' internazionale, con pericoli molto seri, inclusa la minaccia nucleare iraniana e quella del nucleare sporco di Al Qaeda ed altro, che incombono su Israele innanzitutto; ed inoltre in una cornice nella quale - come e peggio il 1938 - su Israele e sugli Ebrei gravitano accresciuti odio e pregiudizi (ricordate l' infame sondaggio dell' UE ?) forieri di una silenziosa acquiescenza in caso di tenebrosi futuri scenari, sorge spontanea la domanda: avete bisogno di amici o non avete abbastanza nemici ? mi riferisco ad Israele ma agli Ebrei di tutto il mondo ? Quando l' Ahmadinejad ha detto quello che ha detto, se esistesse un po' di giustizia, e di reale ordine giuridico internazionale degno di questo nome, mezza Europa avrebbe - almeno - convocato l' ambasciatore iraniano: niente: silenzio assordante. Vi aspettate che altri stati mostrino solidarieta' ? scordatevelo Vi aspettate che l' opinione pubblica europea Vi sara' solidale nel momento del bisogno ? scordatevelo (si diranno: "poveretti" , .. "pero'" , ed con quel "pero' " ritireranno fuori l' armamentario delle falsificazioni storiche sulla Palestina, sulle guerre arabo-israeliane e quan' altro. In un momento come questo, le Autorita' Spirituali hanno piu' voce in capitolo di quelle Secolari, e - paradossalmente - l' alleato piu' efficace di Israele potrebbe essere proprio la Santa Sede, ecco perche' trovo "demenziale" insistere sulla figura di Pio XII. Del resto se poi vi e' piu' congeniale la "sindrome di Masada" fate pure": appunto noi di qua voi di la (io invece come cattolico mi sento pure ebreo), padronissimi, forse e' piu' gratificante chi lo sa. Non Vi faro' mai mancare (spero di averne il coraggio) la mia solidarieta' nel momento del bisogno, ma adesso scusate con questa storia su Pio XII, come cattolico, mi stanno "girando", per cui spero la piantiamo li', senno' - mio malgrado - mi ritiro dalla newsletter.

Precisiamo che Informazione Corretta è fatta da ebrei e da non ebrei e non esprime posizioni ufficiali delle comunità ebraiche italiane. Chiarito questo, osserviamo che lo Yad Vashem ha basato la sua didascalia su dati storici pubblici e documentati. E che il Vaticano continua a mantenere il sigillo sui suoi archivi. Se si vuole far chiarezza in modo inoppugnabile sulla figura di Pio XII, il primo passo è consentire agli storici di ogni tendenza il libero accesso ai documenti. E' la Santa Sede che deve fare il primo passo. Questa opinione è condivisa anche da storici e teologi cattolici. Considerare o meno il Papa Vicario di Cristo non c'entra.

Cordiali saluti redazione IC Gentile Redazione, da questo articolo sembra (così ho capito) che Israele abbia fatto un passo indietro ed abbia detto di voler riconsiderare la questione. Conoscete le parole esatte? Potete dare voi una spiegazione comprensibile e plausibile della questione? Grazie lettera firmata http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/15/vaticano_israele_shoah.shtml
Riconsiderare la questione ... Con documenti nuovi, che non ci sono... Cordiali saluti redazione IC


Mah!... Allora è stato fatto solo per evitare nuovi ed inutili casi diplomatici?! Già Israele ha troppi problemi, crearne di nuovi sarebbe troppo... Gesto eloquente e maturo da parte di Israele, ma gli archivi del Vaticano continuano a rimanere ben chiusi: e poi, se Pio XII è stato amico degli ebrei e non è stato antisemita, non è più semplice farli conoscere questi documenti segreti? Solo chi ha la coscienza sporca, nasconde! Saluti

Crediamo sia stao fatto per chiedere ancora una volta che si possa indagare per trovare la verità basandosi su una documentazione  completa.
Cordiali saluti
redazione IC

Leggendo le mail di coloro che sostengono l'efficacia dell'azione di Pio XII, mi ha infastidito il tono delle argomentazioni portate. In quasi tutte emerge, non troppo mascherata, una certa insofferenza nei confronti del mondo ebraico, colpevole di impuntarsi su una questione che oggi, a detta loro, è irrilevante di fronte alle nuove pericolose sfide rappresentate dal fondamentalismo islamico, che vanno affrontate in comune, tralasciando le polemiche. Ma è polemica sterile chiedere conto dell'atteggiamento di un Pontefice di fronte allo sterminio di milioni di esseri umani? E oggi, di fronte alle reiterate minacce iraniane contro Israele, è fare polemica se se ne chiede una condanna forte e chiara anche da parte delle autorità della Chiesa? Eppure ieri, in una conferenza stampa, trasmessa da Telenova, il Patriarca Latino, Mons.Sabbah ha affermato che la colpa di tutto quanto succede in Medio Oriente è di Israele e della sua cosiddetta occupazione.
Cecilia Nizza

Infiine la precisazione di un lettore, relativo a commenti sul Jerusalem Post (vedi Dossier Pio XII:

Ho letto il vostro commento alla mia, ma io mi riferivo a un altro articolo,
quello del 13 aprile di Etgar Lefkovits, che recava alla fine i commenti dei
lettori,perlomeno un centinaio se non ricordo male. Purtroppo non ho
memorizzato la pagina e ormai vedo che non c'è più, per cui non ho
documentazione a mio favore.Grazie comunque dell'attenzione. Saluti
cordiali.
Sergio


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