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La Repubblica Rassegna Stampa
16.04.2007 Timori per la sorte del reporter della Bbc
ma la cronaca di Marco Ansaldo fornisce una falsa immagine di Gaza

Testata: La Repubblica
Data: 16 aprile 2007
Pagina: 8
Autore: Marco Ansaldo
Titolo: «"Abbiamo ucciso il reporter Bbc" ma Gaza spera ancora per Johnston»

Da La REPUBBLICA del 16 aprile 2007, un articolo di Marco Ansaldo sull'annuncio, non confermato, dell'uccisione del reporter della BBC rapito a Gaza.
Dalla cronaca di Ansaldo la Striscia di Gaza appare come la sede di "forze politiche" e di un'opinione pubblica moderate, preoccupatissime per la sorte di Alan Johnston (questo il nome del giornalista).
I rapimenti, quando ci sono, durano pochissimo. E solo pochi  "miliziani palestinesi"si sarebbero "invaghiti delle idee di Al Qaeda".
Tutti gli altri, saggi, proseguono sulla via sicura delle "idee" di Hamas.
In sostanza, un articolo che implicitamente distingue tra terrorismo "buono" e "moderato" e terrorismo cattivo.
 Qual'è il criterio di distinzione ? Il primo prende di mira gli israeliani, il secondo gli stranieri.

Ecco il testo:

GERUSALEMME - È da anni l´unico corrispondente straniero presente a Gaza. E i suoi sequestratori hanno annunciato di averlo ucciso. Davvero è appesa a un filo la sorte di Alan Johnston, il giornalista della Bbc rapito più di un mese fa nella Striscia. La notizia è piombata ieri pomeriggio in Israele e nei territori palestinesi aumentando l´angoscia di quanti sperano che il reporter gallese, a detta di tutti un inviato onesto, coraggioso e imparziale, sia invece ancora in vita.
Non ci sono tuttavia prove della sua uccisione, anche se i rapitori hanno affermato che l´esecuzione sarebbe avvenuta e preannunciano un video. Il testo, firmato da un organismo finora sconosciuto, le Brigate della Jihad e del Tawhid, è giunto via computer alle agenzie di stampa («il mondo intero ha fatto tanto rumore per questo giornalista straniero ma niente per le migliaia di nostri prigionieri»). Per tutta la notte i servizi segreti palestinesi - mentre le autorità israeliane sembrano occuparsi in maniera molto distaccata di una vicenda che riguarda Gaza - hanno attivato le loro fonti per verificare la fondatezza del messaggio. Invano. In serata il ministro della Difesa, Hani Kawasmeh, si è presentato davanti ai microfoni per riferire che non è stato trovato alcun elemento probante. Ignota l´organizzazione che ha firmato il documento. Nessuna richiesta di riscatto giunta ai colleghi di Johnston.
Negli uffici della Bbc a Gerusalemme c´è molta preoccupazione per la sorte di Alan. Quarantaquattro anni, esperienze di lavoro in Afghanistan e in Uzbekistan, da tre anni è la sola voce occidentale nella Striscia. «Per noi - recita il comunicato che i colleghi britannici hanno stilato dopo gli opportuni controlli - quella della sua esecuzione è, lo enfatizziamo, una voce senza verifiche indipendenti». Anche il Foreign Office, il ministero degli Esteri a Londra, non conferma le informazioni giunte via rete.
Per certi versi il sequestro - condannato da tutte le forze politiche palestinesi e dalla loro opinione pubblica - ricorda quello dello scorso agosto dei giornalisti della Fox News, Steve Centanni e Olaf Wiig. I due inviati furono tenuti prigionieri per due settimane, e ottennero la libertà solo dopo essere stati obbligati a convertirsi all´Islam con una pistola puntata alla testa. Un rapimento rivendicato da un gruppo sconosciuto, le Brigate della Santa Jihad. La stampa ipotizzò che si trattasse di una formazione legata ad Al Qaeda, anche se subito il premier Ismail Haniyeh (appartenente agli integralisti di Hamas) replicò che «a Gaza, Al Qaeda non c´è». Il gruppo che ieri ha annunciato l´esecuzione di Johnston ha lo stesso nome della cellula di Osama Bin Laden costituita in Iraq da Abu Musab al-Zarqawi, ucciso l´anno scorso in un bombardamento americano.
Il rapimento risulta atipico anche rispetto ai precedenti sequestri di giornalisti o volontari stranieri nella Striscia, quasi tutti liberati dopo poco tempo. Il sequestro non è stato finora rivendicato. E non è mai stata data una prova in vita dell´ostaggio. Giovedì scorso, in occasione del primo mese di rapimento di Johnston, i quattro colossi dell´informazione televisiva, Bbc, Cnn, Sky e Al Jazeera, hanno lanciato un appello congiunto per la sua liberazione, coproducendo un programma sulla situazione nella Striscia. Un altro appello, commovente ma asciutto, è stato lanciato dal padre del giornalista.
A Gaza ieri mattina due potenti esplosioni hanno devastato una libreria cristiana e due Internet cafè. Sono attentati ora attribuiti a miliziani palestinesi che si sarebbero invaghiti delle idee di Al Qaeda. Si spera che l´annuncio piombato nel pomeriggio su Johnston sia appunto solo attribuibile a chi vuole aggiungere, nel pessimo stato in cui già versa la Striscia, altra anarchia e confusione.

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