martedi` 22 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.04.2007 La sicurezza di Israele è solo un pretesto, subito i profughi palestinesi in Cisgiordania e Gaza
il falso umanitarismo di Luisa Morgantini

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 aprile 2007
Pagina: 47
Autore: Luisa Morgantini
Titolo: «I profughi palestinesi in Iraq»

I palestinesi sono, pare,  insicuri in Iraq, paese travagliato dal terrorismo e forse dalla vendette susseguenti al crollo del reglme di Saddam Hussein (sempre sostenuto dall'Olp .
Ma Luisa Morgantini,
 "Vicepresidente del Parlamento Europeo ", non pensa certo di riflettere sull'argomento.
Nè di chiedere che siano paesi arabi, o l'Europa. Ad accogliere i palestinesi d'Iraq.
Essi devono piuttosto essere
accolti "nella loro terra, i  territori occupati palestinesi (che per lei includono Gaza, ndr) sebbene Israele si opponga ammantando le solite questioni della sicurezza".
Luisa Morgantini ignora evidentemente l'esistenza del terorrismo contro i civili israeliani. Le esigenze di sicurezza di Israele, secondo lei, sono un pretesto.
Una posizione che rivela soltanto che il reale pretesto è un altro: quello "umanitario" della Morgantini. Prtesto contro Israele, naturalmente.

Ecco il testo:

 I profughi palestinesi in Iraq
Dall'inizio dell'occupazione militare e la fine del regime di Saddam Hussein, nell'aprile 2003, i profughi palestinesi in Iraq sono stati sottoposti a ogni sorta di discriminazioni, vessazioni e crudeltà, non vengono risparmiati donne, bambini e anziani. Molti sono i «desaparecidos», gli assassinii e gli stupri. Milizie armate sciite, ma anche esercito iracheno hanno costretto migliaia di palestinesi (sunniti) a lasciare le loro case, accusandoli di essere stati protetti da Saddam. Tutti i loro permessi di residenza, temporanei e permanenti sono stati annullati, i documenti per i nuovi nati sono stati sospesi fin dal 2003. Varie organizzazioni umanitarie denunciano che una «sistematica campagna di pulizia etnica» contro i rifugiati palestinesi è in atto a Bagdad: nel solo 2006 sono stati oltre 600 gli uccisi. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) stima che su 34mila palestinesi oggi ne siano rimasti in Iraq circa 20mila, i quali vivono nel terrore di essere uccisi. Per i palestinesi iracheni scappare è l'unica via, ma anche una via interdetta. Senza passaporto e costretti in tende nei campi profughi nel deserto ai confini di Siria e Giordania che rifiutano di ospitarli.
La Comunità internazionale deve intervenire innanzitutto chiedendo a Israele, responsabile per i profughi del '48 e del '67, di aprire alle vittime palestinesi irachene la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Certo la soluzione più giusta sarebbe quella di impedire la persecuzione dei palestinesi, divenuti capri espiatori e bersagli delle milizie fondamentaliste, e chiedere al governo iracheno e alle forze occupanti di difenderli e proteggerli. Non lo permette, però, lo stato attuale in cui versa la società irachena, sommersa dagli scontri, dai bombardamenti e dagli attentati.
Sarebbe allora ancora più giusto permettere l'accoglienza dei profughi nella loro terra: i territori occupati palestinesi, sebbene Israele si opponga ammantando le solite questioni della sicurezza. Il governo palestinese è al momento privato della propria sovranità per poter decidere di accoglierli. Ad oggi l'azione dell'Unhcr ha trovato una soluzione solo per un totale di 62 rifugiati (54 accolti dal Canada e 8 dalla Nuova Zelanda). Troppo poco.
Luisa Morgantini
Vicepresidente del Parlamento Europeo

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT