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Con Ahmadinejad e Assad al potere la pace è impossibile 29/03/2007

Spettabile Redazione,

riguardo l'efficacia del piano saudita relativo alla crisi in Medio
Oriente (sul quale si è espressa con la consueta autorevolezza ed
efficacia Fiamma Nirenstein), mi permetto di dire la mia modesta
opinione, osservando che la questione cruciale non sta nel dubbio se «ci
si possa fidare un po' dei sauditi», ma nella certezza che non ci si può
fidare né di Ahmadinejad, né di Assad figlio. Finché avranno potere
codesti galantuomini, la situazione in quella parte di mondo rimarrà
esplosiva, sia che il piano lo faccia il Re dell'Arabia Saudita, il
Sultano del Brunei o i Capitani Reggenti di San Marino. E favoleggiare
di pace non avrà più peso (mi si passi la volgarità) del parlare di
castità in un bordello.
Quanto ai critici severi di Ehud Olmert, dovrebbero forse maggiormente
considerare l'affidabilità (si fa per dire) di coloro con i quali (UE,
autorità palestinese) il Primo Ministro è costretto a trattare (per
totale mancanza di alternative) al fine di trovare una soluzione
negoziabile. Che purtroppo, chiedo scusa per il pessimismo, mi sembra
ancora in alto mare.

Molti cordiali saluti
Luigi Prato, Sassari


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