I bambini nel conflitto israelo-palestinese vittime del terrorismo e dell'ideologia del "martirio"
Testata:Un cuore per Israele Autore: Flavia Dragani Titolo: «Infanzia negata»
Segnaliamo dal blog uncuoreperisraele un articolo di Flavia Dragani sull'infanzia nel conflitto israelo-palestinese. Un tema spesso strumentalizzato e quasi mai trattato con autentico interesse umanitario, che imporrebbe una severa denuncia delle gravissime violazioni dei diritti dell'infanzia attuate dall'Autorità palestinese e dai gruppi terroristici.
Ecco il testo:
Ancora bambini, sempre bambini. I bambini sono in prima linea nel conflitto mediorientale. E’ di ieri la notizia sul Jerusalem Newswire che un blog simpatizzante di Hamas ha pubblicato la foto di una bambina di due anni vestita con una divisa militare completa di tutto, inclusa la fascia sulla testa caratteristica dei kamikaze. Il suo nome è Shabakat Falastin Lilhiwar. La didascalia sotto la sua foto recita : avete visto la piccola martire che ben presto scuoterà Israele fino alle fondamenta? Non ci si deve stupire, dal momento che Hamas nel 2002, come riporta World Net Daily, aprì un sito web dedicato appositamente ai bambini, per incoraggiarli al martirio. Semplicemente partendo da questi dati di fatto, è difficile stupirsi se la guerra è continuata per così tanto tempo e se si vedono così poche speranze per un effettivo miglioramento in futuro. Lo scorso martedì invece Itamar Marcus ha presentato al comitato educativo della Knesset una relazione sui libri di testo delle medie adottati dai palestinesi, nei quali il riconoscimento di Israele viene presentato come contrario alla fede religiosa, e la guerra un dovere. La pace, nei testi esaminati, non viene presa in considerazione nemmeno come ipotesi : la guerra infatti finirà solo “con la resurrezione dei morti.” E’ del 15 marzo invece la notizia dell’intervista su Al Aqsa ai figli piccoli- oh, Signore, così piccoli- della kamikaze 23 enne Rim Al-Riyashi (http://www.israele.net/articles.php?id=1622). E vedere l’espressione innocente di quei bambini che rispondono alla domanda “quanti ebrei ha ucciso la mamma?” e aprire le minuscole manine e indicare cinque, oppure vedere i loro visetti mentre gli domandano “vi manca la mamma?” è straziante, è sconvolgente. Sì, a quei bambini manca la mamma. Mancherà per sempre a quegli innocenti, la mamma, uccisa dall’odio che falsamente viene indicato come ricerca di giustizia. Ci sono anche altri bambini. Questi : http://www.israel-wat.com/pps/israeli-children.pps Quali frasi dire, che parole usare? Non ho sentito cori indignati levarsi contro nessuno di questi abusi. Non ho sentito dibattiti, porte aperte, manifestazioni. Forse non li sentirò mai. Ma nel mio piccolo, lo dico : è una vergogna. Un’immensa, disumana vergogna.
Flavia Dragani
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