martedi` 26 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
20.03.2007 Al tavolo con i talebani e con Hamas ?
la politica estera italiana si fonda su un'incomprensione: l'analisi di Carlo Panella

Testata: Il Foglio
Data: 20 marzo 2007
Pagina: 2
Autore: Carlo Panella
Titolo: «Perché Fassino e D’Alema non hanno capito la vera natura del terrore»
Dal FOGLIO del 20 marzo 2007:

La proposta di Piero Fassino di invitare i Talebani a una conferenza di pace sull’Afghanistan segue la scena di Massimo D’Alema a Beirut a braccetto con un leader Hezbollah e cade nel giorno in cui il ministro palestinese Mustafà Barghouti rivela che l’Italia ha gia deciso di allacciare rapporti pieni col governo Haniye, nonostante rifiuti di riconoscere Israele, esalti il terrorismo e lanci razzi sul Negev. Gesti sconcertanti, che hanno una origine ben più complessa e drammatica di quanto non appaia. Non sono solo infatti sintomi di una cinica navigazione a vista: sono invece il prodotto di una drammatica incultura politica. D’Alema e Fassino, infatti, non sono mossi solo da realpolitik – peraltro indispensabile a ogni buona politica estera – o dalla volontà di accattivarsi i voti della sinistra comunista. L’origine di queste mosse sconnesse è ben più grave: non hanno idea di chi siano realmente i Talebani, Hamas, Hezbollah e l’Iran di Ahmadinejad. Non maneggiano strumenti che permettano loro di definirli. Non hanno elaborato la fine del comunismo, sono stati trasformisti anche sul piano culturale e non padroneggiano nessuna dottrina che permetta loro di comprendere la natura del totalitarismo islamico. Del soviettismo mantengono il gusto per la manovra tattica, ma del più recente pensiero liberale hanno appreso ben poco. Danno mostra di non aver compreso nulla di Hannah Arendt, François Furet, Renzo De Felice. Guardano al mondo usando solo le categorie vetuste dei contrasti tra nazionalismi. Fuorusciti senza pentimenti dal pensiero marxista, non comprendono l’attualità del terribile evento emerso nel Novecento, nel 1933: l’azione devastante di pensieri e partiti totalitari, forti di consenso, di quel “quid” che spinge i popoli ad amare ideologie assassine, che il marxismo non spiegò mai. Non capiscono che il problema in Iraq, Afghanistan, Palestina e Iran è che i gruppi terroristi sono la manifestazione di un totalitarismo con adesione di popolo. I terroristi che Fassino e D’Alema (e Bertinotti) comprendono e contrastano sono solo i “nemici del popolo”, gruppi marginali, come le Br, ma se invece i terroristi riescono a godere di seguito popolare, loro non comprendono più nulla. D’Alema stesso ha rivendicato questo suo vuoto culturale, quando ha affermato che “Hezbollah non può essere definito terrorista perché dispone di parlamentari e di ministri”. Appunto. Il fatto che esattamente questa fosse la situazione delle Sa hitleriane nel 1934 non stimola in lui alcuna riflessione, tanto che – con Fassino – auspica “evoluzioni di Hezbollah verso sbocchi di movimento democratico, come già è accaduto per l’Eta e l’Ira”. La sua totale incomprensione delle ragioni di Israele, il suo giudicare “sproporzionate” le sue risposte, deriva anche dal fatto che non comprende, che non sa vedere che Israele lotta contro un nuovo nazismo islamico. Fassino è ben più solidale con Israele, ma dà prova di disporre dello stesso bagaglio culturale: siccome i Talebani hanno seguito popolare, non sono più quei terroristi alleati di bin Laden che l’Onu incita a combattere, ma “nemici con cui trattare”. Naturalmente i Talebani hanno più facce, come i nazi-fascisti: sono Ss aguzzini alla Himmler; sono popolar-rivoluzionari alla Ernst Röhm; sono nazionalisti alla Goering, hanno addirittura leader “di mondo”, alla Speer o Ribbentrop. Sono un movimento composito, ma sono nazisti, come Hezbollah, come Hamas, che giura che “il Giudizio Finale verrà solo quando sarà ucciso l’ultimo ebreo”. Trattare con loro è peggio che un crimine. E’ un errore.

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Foglio

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT