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Deborah Fait
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" moralmente ", un avverbio spudorato 17/03/2007
Il Primo Ministro del governo di Unita' Nazionale palestinese, il terrorista di hamas Ismail Hanniyeh, non appena annunciata la formazione del suo governo, ha fatto un primo proclama:
" Il governo di Unita' nazionale ha l'appoggio degli arabi, dei musulmani e degli europei. Gli europei hanno dato al presidente Abbas la loro fiducia e adesso mi aspetto che ci appoggino finanziariamente e moralmente".
In parole semplici: "Dateci i soldi ! Abbiamo fatto questa pagliacciata solo per voi, europei, solo per convincervi a sganciare i soldi per mantenerci fino alle calende greche".
Quel "moralmente", detto dal capo di un'organizzazione terroristica che ha nel suo statuto piu' di un comma in cui si ordina l'eliminazione dell'entita' sionista in ogni centimetro di terra araba,  lascia perplessi.
l'Europa, secondo Hannyieh, deve appoggiare questo progetto criminale e lui sa che molti lo farebbero, quindi quel ridicolo, spudorato "moralmente" viene rivolto da chi non sa cosa sia la morale a chi se ne vuole liberare per procedere alla eliminazione del Paese che in Consiglio europeo e' stato definito il piu' pericoloso per la pace nel mondo. 
Il proclama di hamas riassume l'unico disegno politico dei palestinesi, mangiare i soldi dell'occidente (perche' i paesi araboislamici sono molto piu' stitici e non sganciano) e ammazzare gli israeliani.
Non esistono altri progetti, economia, progresso sociale, equita', lavoro, liberta' sono parole sconosciute e sostituite dalle tre ideologie di sempre: soldi, odio e violenza.
Gli europei, tra qualche ragionevole dubbio ma fortemente pressati da quelli che amano sopra ogni cosa i terroristi e gli inetti, e sappiamo che al Parlamento Europeo ce ne sono molti, si preparano ad aprire i cordoni della borsa e a mantenere questa gente come hanno sempre fatto.
Non importa se e'  dimostrato, per ammissione dello stesso presidente Abbas, che i soldi vengono usati per finanziare i gruppi terroristici come i 100 milioni di dollari di tasse arretrate pagate da Israele grazie alla promessa che sarebbero stati usati per scopi umanitari.
Non importa. I palestinesi vanno mantenuti, il loro terrorismo va finanziato e l'Europa cui si rivolge Hannyieh, liberata da ogni ritegno grazie alla pagliacciata di un governo di unita' nazionale esattamente uguale al precedente,  ha facolta' di agire senza il rischio di essere accusata di  filoterrorismo.
Prevediamo quindi un diluvio di soldi nelle tasche dei palestinesi che potranno cosi' pagare armi e istruttori militari  iraniani desiderosi di addestrare squadroni di terroristi pronti ad attaccare Israele.
Il secondo proclama di Ismail Hannyie e' stato piu' che altro un promemoria per coloro che avessero per caso dimenticato la litania di sempre.
" Non riconosceremo mai il diritto all'esistenza di Israele, non cederemo mai un solo centimetro della terra palestinese.Tutta la terra di Palestina è waqf (patrimonio religioso musulmano) e nessuno ha il diritto di cederla. Noi resteremo fedeli ai nostri principi riguardo alla Palestina"
Ecco. 
Tutto come prima e non c'erano dubbi. Le persone sono sempre le stesse nonostante i balletti che fanno per confondere le idee agli europei.
Sono i nipotini di Arafat che si  rivolgono ai nipotini di Hitler in Europa, sono quelli che sognano di distruggere Israele e di creare al suo posto uno stato islamico dal Giordano al mare, da aggiungere agli altri 21 del  Medio Oriente.
Sono gli stessi che da decenni  cercano di ammazzare piu' ebrei possibile  e  di obbedire al diktat arafattiano "butteremo gli ebrei in mare e distruggeremo Israele  con la pancia delle nostre donne" .
E' per questo sogno, per Israele un incubo, che tutti gli arabi e anche molti europei appoggiano con forza  la condizione irrinunciabile per i palestinesi, il "rientro" dei "profughi", 4 o 5 milioni di arabi che sarebbero il colpo di grazia per Israele, la sua fine come Nazione, come Democrazia, come Popolo.
Profughi inesistenti tra l'altro, profughi del cavolo,  perche' dopo 60 anni non e' piu' concesso a nessuno di essere profugo.
Non sono piu' profughi i 50 milioni di europei sradicati dalle loro terre durante la 2 Guerra Mondiale.
Non sono mai stati profughi il milione di ebrei scacciati dai paesi arabi nel 1948 e ancora nel 1967, perche' arrivati in Israele sono diventati israeliani, si sono tirati su le maniche e hanno incominciato a lavorare.
Non sono piu' profughi i 400.000 italiani scacciati da Istria e Dalmazia, anche loro si sono tirati su le maniche e si sono messi a lavorare in Italia o negli altri paesi che li hanno accolti.  
Non sono piu' profughi nemmeno i piu' recenti, i vietnamiti, anch'essi lavorano e si sono rifatti una vita, molti anche in Israele e i loro figli parlano l'ebraico e fanno i soldati.
Ora io mi chiedo, per quale motivo gli unici profughi al mondo devono essere i palestinesi?  Non quei 600.000 fuggiti a causa della guerra proclamata dagli arabi a Israele nel 1948, noooo, i loro nipoti, pronipoti, profughi per diritto ereditario come i figli di re!
Perche' gli arabi usciti da Israele durante la guerra di indipendenza non si sono tirati su le maniche come tutti e non si sono messi a lavorare? Perche' non si sono rifatti una vita? Perche' hanno permesso ai satrapi arabi di rinchiuderli in osceni campi profughi? Perche' in 60 anni non sono stati capaci di uscirne? perche' si sono fatti mantenere dall'occidente nemico degli ebrei e lavare il cervello dai loro capi assassini?
Sono stati tenuti dagli arabi in ostaggio per  inventare  LA COLPA da attribuire a Israele, una colpa inesistente perche' tutte le guerre creano profughi, ma che, come il peccato originale, non sara' mai perdonata.
La COLPA  di esistere come stato Ebraico.
Sono stati tenuti prigionieri di loro stessi per avere la possibilita'  di distruggere l'odiato Israele trasformando i nipoti dei  profughi di 60 anni fa  in bombe umane da far esplodere in mezzo a innocenti israeliani.
Sono stati tenuti reclusi da Arafat per usarli anche come riproduttori e i  600.000  di un tempo sono diventati 4 o 5 milioni da far entrare in Israele per procedere alla sua estinzione.
Niente profughi quindi se non creati a bella posta e reinventati generazione dopo generazione per intenerire il cuore ipocrita  dell'occidente.
Profughi  costruiti  nel tempo da quel geniaccio malefico di Arafat, grande conoscitore della psicologia antisemita europea da lui corteggiata e ravvivata con enorme successo.
Arafat, criminale , terrorista,  eroe di tutti i criminali del mondo occidentale, che mantenne i palestinesi nei campi solo per poter creare una situazione di odio e ammazzare ebrei senza che il fatto creasse indignazione.
Arafat era perfettamente consapevole che, per il mondo, l'assassinio di ebrei non costituisse una  reato ma una logica conseguenza della loro Colpa originale, l'essere Ebrei e l'essere andati a vivere in una mai esistita Palestina per creare uno stato democratico, civile, colto, ebraico.
Anatemi questi per gli adoratori del fondamentalismo islamico e per gli ex innamorati di Arafat.  .
"Israele non ha diritto di esistere" dicono i palestinesi, dicono gli arabi, dicono i musulmani, dicono tanti, troppi europei,  anche qualche americano comunista e anche qualche ebreo vigliacco e traditore.
Israele, una democrazia, non ha diritto di esistere  e i suoi possibili distruttori vanno affettuosamente appoggiati, capiti e generosamente finanziati.
Bene, io rimando quell'affermazione ai vari mittenti e ripropongo un'altra versione della domanda:
Uno Stato di Palestina, dittatura, terrorista, comandata da assassini e abitata da milioni di potenziali bombe umane...
Una Palestina incapace di creare lavoro e economia, incapace di vivere senza violenza e odio...
Una Palestina mai esistita come nazione e che ha sempre rifiutato di diventarlo preferendo la cultura della morte alla cultura della vita e della liberta'...
Una Palestina, inventata di sana pianta dalla fantasia criminale di un dittatore una volta  cambiata la Storia a uso e consumo suo personale...
Una Palestina  che rifiuta di vivere a fianco di Israele ma che sogna di occuparlo e distruggerlo...
Ha questa Palestina il diritto di esistere? 

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